La carta del canone
Si avvicinano le regionali, e Renzi, da buon toscano, credendo che solo lui sia il furbo e tutti gli altri una massa di pecoroni, sta meditando ad un'altra delle sue furbate: guarda alle elezioni e gioca la carta del canone, come fu per gli 80 euro.
Capito il furbo! Questo è un furbo. Questo s'è fatto bene i conti e solo con queste furbate può sperare di raccattare voti dalla platea dei creduloni e disinformati.
Poveri gonzi, costoro, che gli credono e gli hanno creduto. E ne conosco tanti di tali gonzi creduloni - salvo che poi, toccati nel portafoglio, se ne sono pentiti amaramente. Lo confesso, io stesso stavo per cadere nella trappola delle promesse di Renzi. Perché intanto, con la scusa della redistribuzione dei redditi, ci ha riempito di nuove tasse per finanziare gli 80 euro che avrebbero dovuto rilanciare il commercio, e quindi l'economia. Come se non bastassero quelle che già c'erano, sono state inventate nuove tasse, e non è finita lì.
Ma le persone dotate di cervello, credo non si faranno più abbindolare da questi giochetti.
Renzi, per essere nuovamente credibile al centopercento, ha una sola possibilità: dare piena attuazione alla spending review, inventata da Monti nel 2012. Una riforma tanto attesa, che risolverebbe tante cose.
Ma sarà dura per lui. Solo lì si vedrebbe la sua nobilitate.