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domenica, maggio 27, 2012

Matteo Colaninno a l'Ultima parola


Questo post mi è venuto di getto dopo aver letto quello di Eleonora, dal titolo Con Paolo Barnard.
Ho visto anch'io la trasmissione L'Ultima parola di Gianluigi Paragone (cliccando qui è possibile rivedere la puntata del 25 maggio, facendo la ricerca), e mi è piaciuto il patetico passaggio di Matteo Colaninno, quando ha detto che suo padre si è fatto dal nulla (meritandosi perfino i sorrisetti sarcastici di molti presenti, tra cui quello di Paolo Ferrero).
Che suo padre si sia fatto dal nulla sarà pur vero, infatti, fino al momento del suo incontro con un certo "Ingegnere", era solo un semplice impiegato della Banca Agricola Mantovana, e dopo "quell'incontro" decollò la sua vorticosa fortuna. Quindi fattosi dal nulla, sì, ma da abile speculatore, nonchè abilissimo creatore di "Scatole Cinesi".
Non è giusto che le colpe di atti dalle conseguenze dolorose ricadano sui figli di chi li ha commessi, ma nel caso di Matteo Colaninno è giusto ribadire che per colpa di atti di suo padre, molti piccoli risparmiatori non sono più riusciti a rientrare delle perdite dovute a manovre di papà Roberto Colaninno. E, come detto in un post precedente, uno dei più cliccati dell'ultimo periodo, chiedete agli azionisti Telecom/Tim, a quelli della Pirelli, o a quelli della ex Olivetti, e a quelli della ex Tecnost e tante altre ex e non ex scatole cinesi, quanti sono stati i bidoni preparati a tavolino dai rispettivi organi di controllo societari, in cui sedeva da presidente o da consigliere Roberto Colaninno. Ora, che suo figlio Matteo venga in trasmissione a dire candidamente che suo padre s'è fatto dal nulla, mi sembra una presa in giro per tutti quei risparmiatori che han subito grosse perdite per colpa di suo padre. Voglio solo ricordare che al tempo dei raid borsistici in Telecom/Tim, da parte dei gruppi comprendenti i vari De Benedetti/Colaninno, Gnutti, ecc.ecc., il titolo Telecom aveva superato i 20 euro ad azione, mentre ora, dal 2008, veleggia attorno agli 0,8 euro ad azione, e non si è più ripreso dopo la debacle iniziata almeno dal 2003. Spiace per Matteo Colaninno, che degli atti di suo padre non è colpevole, ma personalmente non voterei mai e poi mai un PD fintantochè al suo interno c'è un erede di Roberto Colaninno. Storie a me capitate e riguardanti Roberto Colaninno, in questo blog ne ho già raccontate tante, basta cliccare la voce "colaninno" e appariranno almeno 6 post che parlano delle sue prodezze. Conoscendo quindi i suoi trascorsi da raider borsistico, non affderei mai le sorti di un paese a simili personaggi.

Ecco la puntata in questione, quella del 25 maggio 2012

sabato, maggio 26, 2012

Causa d'inesigibilità dell'IMU sulla prima casa

Cause del dissesto italiano

Il programma "L'Aria che tira", di ieri, 25 maggio 2012 (La7 ore 11) potrebbe diventare una pietra miliare per chi volesse addentrarsi nei meandri degli sprechi della spesa pubblica (cliccare qui per rivedere il programma). Puntata scioccante. L'idea che ci si potrebbe fare, guardandolo, qualora ce ne fosse bisogno è quella che in Italia c'è tutto da rifare. Il programma mette in evidenza il fatto che in Italia c'è molta gente in posti pubblici stipendiata per non fare niente (e non sarebbe una novità!). In questo molti bloggers hanno ragione nell'affermare che le tasse, oltre una certa misura logica, diventano un vero e proprio pizzo legalizzato. In pratica è come se lo stato si facesse mediatore nello spillare soldi dalle tasche di alcuni, per infilarli in quelle di altri.

Il programma fa degli esempi, soffermandosi sul caso dei numerosi enti inutili di cui è costellata l'Italia, evidenziando il fatto che il personale di quegli enti inutili che sono stati chiusi, sono ancora lì a percepire stipendi, il che equivale a dar loro uno stipendio per non fare nulla.
E' allora evidente che parlare di lotta all'evasione, di caccia agli evasori, in siffatte condizioni di lassismo  da parte dello Stato diventa una presa in giro per i disinformati cittadini. I quali è bene restino nell'ignoranza delle cose.

Nella lista degli enti inutili esaminati, il caso più eclatante è quello del CNEL - Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro. Creato nel 1957 come organismo consultivo del Governo, Camere e Regioni, in oltre 50 anni di vita, con il loro contributo sono state prodotte solo 11 leggi, peraltro blande e al limite del ridicolo, come risulta dal filmato. L'organismo è composto tra l'altro di 64 consiglieri, la metà dei quali, forse a turno, si riuniscono ogni tanto, percependo dallo Stato circa 2100 euro al mese ciascuno. Sono per lo più ex sindacalisti o trombati della politica, per i quali s'è trovato il modo di far avere legalmente qualche soldo. Se dividiamo quanto è costato l'ente in cinquant'anni, per il numero di  leggi di cui sopra prodotte, otteniamo un costo medio di 100 milioni di euro ciascuna. Uno spreco super-scandaloso.

E poi vanno alla caccia degli evasori !!! 

martedì, maggio 22, 2012

Tassazione rendite finanziarie

Prendo spunto da un commento lasciatomi stamattina sul post Tassazione dividendi azionari, per ritornare sull'argomento.
Vorrei anzitutto rammentare a quanti si illudono che da una ulteriore tassazione delle rendite finanziarie possano entrare chissà quali cifre nei bilanci dissestati degli stati. Credo si illudano anche che essa sia la panacea a tutti i mali, e che dai loro introiti si possano risolvere i guai finanziari dell'Italia, come pure di tutti gli altri stati europei. Ma non si illudano, e non facciano illudere la gente i propugnatori di tali idee, ed in primis il dott.Victor Uckmar e la signora Ritanna Armeni, che di tale tassa sono convinti paladini. Non creino false illusioni nella popolazione, col fatto che introducendo tale tassazione si chiudano in attivo i bilanci statali, si risolvano problemi occupazionali e si appianino le disuguaglianze. Con la piega che hanno preso le borse dal 2001, dopo l'abbattimento delle Torri Gemelle, salvo sporadiche fiammate attivate da scaltri e potenti speculatori, la borsa non è più stata la stessa di prima, e ai suoi seguaci ha causato solo perdite e dolori. Chiedetelo agli azionisti di Telecom, Tecnost-Olivetti-Omnitel, Seat Pagine Gialle, Tiscali, Mediaset, Fiat, Finmeccanica, Italcementi, Pirelli, Banca Intesa, Banca Unicredit, Fondiaria, SAI, Mediobanca e tutte le banche in generale, e chi più ne ha più ne metta. Si vada a vedere quanto hanno perso nel decennio quei titoli, e poi vi chiedereste se non sia il caso di premiarli i detentori di quei titoli, anzichè tassarli.  e con l'andazzo di voler dare sempre addosso alle cosiddette rendite finanziarie (ma quali rendite ???, infatti in borsa c'è solo il mordi e fuggi, nessuno che voglia più rischiare), e dal momento che molti titoli sono scesi del 90% nell'ultimo decennio, voglio proprio vedere se alla borsa si accosteranno in futuro nuovi "allocchi". Da quel settembre 2001 in borsa è entrato solo il "mordi e fuggi". Nessuno che abbia più voglia di tesaurizzare azioni, anche perchè da quella data erano entrati in borsa gli "avvoltoi", facendo diventare la borsa peggio di una bisca (oggi è salita del 3,5, ieri era scesa di quasi altrettanto) .
E nel caso sparissero i piccoli azionisti, chi investirà più in nuove attività, onde creare lavoro? Lo stato ultraindebitato, i sindacati, i famosi luminari o quei personaggi politici che si riempiono la bocca con la parolina "tassazione rendite finanziarie", che sembra una parola magica, ma solo per chi sta al di là dello steccato della borsa e non la vive pienamente dal di dentro???
La vedo brutta, anche perchè quella gente che ho citato non ha voglia di rischiare in proprio, ed è solo capace di campare sul rischio che corrono altri. Da ultimo, lo si chieda a tutti coloro che in questi giorni stanno cliccando un mio vecchio post, del 9 ottobre 2008: Crollo di fiducia nelle borse.

Perciò, cari esperti, prima di esprimervi su certi argomenti, istruitevi e documentatevi.

domenica, maggio 20, 2012

La Roggia di San Martino

Nuovo Derivatore San Martino

Canale irriguo e varco ecologico nel Parco Grugnotorto Villoresi
Immagine-a-colori-sul-tema-del-Villoresi
Se ne parlava da tempo (vedi qui una recente notizia  ) e finalmente oggi, 20 maggio 2012, a Nova Milanese verrà inaugurato il Nuovo derivatore San Martino, canale irriguo e varco ecologico nel Parco Grugnotorto Villoresi. Nella roggia ripristinata, visibile dalla foto, tratta dalla news del Comune di Nova Milanese, verrà immessa acqua che servirà anche per alimentare il laghetto artificiale di Sant'Eusebio.

Al Derivatore di San Martino, più noto come Roggia di San Martino, e più propriamente all'acqua, vista come vero fattore di crescita, è legato gran parte dello sviluppo di Nova, e dei paesi viciniori, a decorrere da fine '400.

Al tempo dei Visconti, e poi degli Sforza, le campagne intorno a Nova, comprese fra i territori di Desio a nord, Monza ad est, Cinisello S.Eusebio a sud, Varedo e più in là Bovisio e Cesano Maderno ad ovest, erano immersi in un'unica fitta foresta (vedere anche al seguente post), ricca di prelibata selvaggina, tanto che Bernabò Visconti la decretò come sua riserva di caccia privilegiata, facendo comminare pene pecuniarie e corporali a chi avesse osato inoltrarsi in quei boschi per cacciare, o solamente per farvi pascolare proprio bestiame. Le proibizioni e  le pene furono poi reiterate da Francesco Sforza con ordini al Castellano di Monza e al Podestà di Desio di emanare severe grida affinchè "la campagna di essi luoghi e loro vicine siano riservate et bene guardate per li piaceri nostri".

Ma questa è Storia, che riprenderò con apposito post, nel quale ci sarà anche la presenza della Regina Teodolinda che della Chiesetta di Sant'Eusebio fu una fedele sostenitrice.

Allegato (731kB - PDF) del Comune di Nova Milanese

Articoli storici correlati: La Roggia di Desio



    sabato, maggio 19, 2012

    Differenze vistose


    Banner tratto dal MINZOLINI FANS CLUB, per condivisione d'idea.

    Post correlato: Il governo dei tecnici

    venerdì, maggio 18, 2012

    Indovinello

    Due amici dialogano sulla politica. Scoprire il nome del personaggio, ed eventualmente i personaggi.

    "... chi? Hai detto bene. E' in politica da quando aveva i calzoni corti, e mentre io e te eravamo sulla breccia a lottare per guadagnarci da vivere, tu col tuo lavoro, io col mio, i cui mestieri comportavano comunque l'uso di intelligenza ed inventiva - e travagli e sbattimenti a non finire, senza limiti di orari nè limiti nei giorni di lavoro, che fossero stati festivi o feriali - lui era già lì a gravare sulle casse dello stato, e senza fare troppa fatica guadagnare già allora  da 10 a 100 volte quello che guadagnavamo noi col sudore della fronte. E il risultato per lo Stato italiano quale è stato? Che lui e tutti quelli come lui lo han portato sulla soglia del fallimento! Politici incapaci!, è il minimo che si possa dire di loro.

    Morale della favola.
    Il nostro personaggio ha imparato talmente bene l'arte della politica, e quella di guadagnare senza troppa fatica lauti stipendi, restandoci ancorato stabilmente dentro, che dopo oltre quarant'anni è ancora lì imperterrito, e non dà segno di voler mollare la presa e la poltrona (tropa dulsa l'uga, disen a Milan!; che tradotto in italiano vuol dire: troppo dolce l'uva, dicono a Milano!). Oh se almeno dal suo cervello uscissero idee geniali per tirare fuori l'Italia dai guai! Quindi, se non l'ha ancora capito, credo che per lui - come per quei tanti come lui - sia ormai giunta l'ora che lasci e che lascino il posto ad altri: di disastri loro ne han già fatti abbastanza, e in tutti questi anni di professione da politicanti, credo che di soldi ne abbiano accantonati abbastanza, tanto da essersi assicurati una decorosa vecchiaia (ammesso che il denaro, così come lo intendiamo oggi, avrà ancora un valore!) . Di costui, come degli altri come lui, credo che non ne sentiremmo certo la mancanza"
    .  
      

    mercoledì, maggio 16, 2012

    Inaffidabilità delle agenzie di rating

    Collegandomi all'esternazione di ieri del ministro Passera, sulle agenzie di rating, oggi un altro titolo di borsa ha fatto tremare vene e polsi ai propri azionisti. Si tratta di IREN, la Multiutility di luce, gas e quantaltro, i cui maggiori azionisti sono i comuni di Torino e Genova. Il suo bacino d'utenza comprende anche le province di Parma, Piacenza, Reggio Emilia, servendo così circa 7.200.000 utenti. Il titolo ieri aveva perso oltre il 10%, e oggi ha fatto altrettanto, con la perdita altrettanto vistosa del 10% rispetto a ieri. Anche IREN, diventata tale dopo vari passaggi successivi, proviene dalle privatizzazioni di fine anni '90, le famose privatizzazioni del chi ha dato ha dato, e chi ha avuto ha avuto. Situazioni molto favorevoli ad aziende statali o parastatali che han così potuto scaricare le loro perdite truccate su ignari piccoli azionisti. Truccati i conti, o truccate le prospettive, bisogna concludere, e questo grazie alla complicità implicita delle famigerate agenzie di rating, che ne avevano "pompato" i titoli. A loro, ai loro inaffidabili giudizi va quindi addebitata gran parte delle perdite che i piccoli azionisti stanno subendo. E in primo luogo perchè loro ne hanno sempre decantato il grande implicito valore; prima quando si è trattato di far sottoscrivere le azioni al pubblico dei risparmiatori, e in seguito quando si è trattato di evitare che le vendessero.
    Morale della favola, se raffrontiamo la quotazione di cinque anni fa di IREN (circa 3 €) con quella di oggi (0,38 €) scopriamo che anch'essa, alla pari di numerose altre, ha perso all'incirca il 90% dai suoi massimi di periodo. Considerato tutto ciò, e riallacciandomi ancora all'esternazione del ministro Passera - sulla scarsa affidabilità dei giudizi delle agenzie di rating - che sia colpa loro, o che sia colpa della incancrenita situazione italiana, vorrei proprio sapere chi sarà quel "pazzo" che avrà voglia di venire ad investire in Italia.

    martedì, maggio 15, 2012

    Alle origini del debito pubblico

    Ricevo e pubblico.  
    Da più parti circola questa barzelletta, che voglio pubblicare. Personaggio principale è un ipotetico sindaco.
    La scelta del barzellettiere, caduta sull'ipotetico sindaco, credo sia stata del tutto puramente casuale; in questa barzelletta egli rappresenta infatti una qualsiasi autorità di questo paese. L'aver scelto un sindaco, come personaggio principale, credo sia stato un fatto puramente simbolico. Saranno stati i casi Lusi, Penati, Belsito e quantaltri a fare sviluppare in molti cittadini tale considerazione sulle autorità in generale? Ai posteri l'ardua sentenza.

    Un sindaco italiano chiede un preventivo per pitturare la facciata del municipio e gli arrivano tre offerte.
    Quella di un tedesco di 3.000 euro, quella di un francese di 6.000 e quella di un italiano di 9.000 euro.

    Davanti a tali differenze convoca una riunione con i tre concorrenti affinch
    è giustifichino i loro preventivi.
    Il tedesco gli dice che vuole usare una vernice acrilica per esterni che costa 1.000 euro e che vuole dare due mani, poi tra impalcature e pennelli si spendono altri 1.000 euro ed il resto
    è il suo guadagno.
    Il francese giustifica il suo preventivo dicendo che lui
    è il miglior pittore in circolazione, che usa una vernice poliuretanica e che vuole dare tre mani. La pittura viene quindi 3.000 euro, tra impalcature e pennelli si spendono altri 2.000 euro e gli altri 1.000 sono il suo guadagno.
    L'italiano, che viene ascoltato solo per curiosit
    à poiché il suo preventivo non è paragonabile agli altri, dice: "Sindaco, il mio è sicuramente il preventivo migliore: 3.000 euro sono per te, 3.000 sono per me e 3.000 sono per il tedesco che pittura la facciata...

    lunedì, maggio 14, 2012

    La continua debaclé

    Nessuno osa parlarne, ma il continuo sgretolamento delle quotazioni di borsa non porterà a nulla di buono. Sommosse e colpi di stato, tanto per essere chiari, e ad andarci di mezzo saranno tutti, ricchi e poveri, possidenti e diseredati. Generali, che era considerata la regina della borsa italiana, un titolo talmente solido, tanto che le famiglie dei benestanti preferivano lasciare quelle azioni in eredità ai figli, piuttosto che lasciar loro immobili, ora è diventata una negletta cenerentola. Le azioni Generali sono scese ai minimi storici della loro ultrasecolare esistenza, una debaclé senza precedenti. E non c'è titolo in borsa che si salvi da tale catastrofe. Può andare avanti così? Non credo proprio. Da qui le mie funeree previsioni.

    sabato, maggio 12, 2012

    La preghiera a San Michele Arcangelo

    L'avevo accennato nel post di Filia Ecclesiae, in cui si ricorda l'anniversario della prima apparizione di San Michele Arcangelo sul Gargano, avvenuta l' 8 maggio di tanti secoli fa. La preghiera a San Michele Arcangelo, qui trascritta, veniva recitata dai Gruppi di Preghiera Padre Pio, ai tempi della sua beatificazione e poi canonizzazione. I Gruppi erano presenti in tutta Italia, ed Europa, e se all'interno del Gruppo c'era una persona anziana pugliese, recitare la preghiera alla fine del rosario diveniva un obbligo. E' poco conosciuta dai giovani, all'interno dei quali si va perdendo la tradizione. 

    San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia, sii tu nostro sostegno contro la perfidia e le insidie del diavolo. Che Dio eserciti il suo dominio su di lui. Te ne preghiamo supplichevoli; e tu, o Principe della Milizia Celeste, con la potenza Divina ricaccia nell'inferno satana e gli altri spiriti maligni, i quali errano nel mondo per perdere le anime.
    Amen

    Nella foto, tratta dal sito Gargano Web Travel, la statua di San Michele Arcangelo, situata all'interno della Basilica di Monte Sant'Angelo. L'opera, di pregevole fattura, in marmo bianco di Carrara, è di autore ancora ignoto.

    mercoledì, maggio 09, 2012

    Segno dei tempi

    Ricevo e pubblico

    Quartiere tutto di immigrati: a Paderno messa in spagnolo


    Via Cernaia al Villaggio Ambrosiano (Foto by mastantuono p K49)

    Paderno Dugnano - «Il Signore sia con voi» si è trasformato sabato scorso nella chiesa del Villaggio Ambrosiano in «El señor esté con vosotros». La parrocchia ha infatti inaugurato l'iniziativa del consiglio pastorale della messa, ogni ultimo sabato del mese alle 18, con preghiere e canti in spagnolo. La cerimonia è stata presieduta da don Orazio Antoniazzi, attualmente coadiutore a Senago, che aveva fatto un'esperienza come prete fidei donum in Perù, ed ha concelebrato il parroco di Paderno e del Villaggio, don Gabriele Sala.

    «La comunità latino americana di fede cattolica- spiega don Renato Rebuzzini, sacerdote della Sacra Famiglia- è sempre stata molto presente, ma c'era la richiesta di utilizzo degli spazi parrocchiali per occasioni che coinvolgevano però i fedeli di origine straniera. Questo è un segnale di apertura e coinvolgimento, di vera e propria integrazione: è un modalità per accogliersi a vicenda». E, al termine del rito, anche le parrocchiane con qualche capello bianco in più non hanno rimpianto la tradizione, commentando positivamente con i sacerdoti la novità, complici senza dubbio l'annuncio dell'iniziativa in chiesa già la scorsa settimana e il libretto di preghiere e canti in italiano. «Non mi aspettavo- è stato uno dei commenti più frequenti sul sagrato al termine della funzione- di comprendere tutto: anzi è stata una bella celebrazione». L'oratorio ha poi pensato di accogliere i partecipanti all'uscita dalla chiesa con un rinfresco per proseguire il momento di convivialità.

    Il quartiere d'altra parte, ed in prima linea la Sacra Famiglia, si era già mossa nella direzione del percorso di accoglienza delle comunità straniere, particolarmente numerose rispetto alla presenza nelle altre frazioni cittadine. E sempre il consiglio pastorale, che ha approvato la funzione in spagnolo, sta promuovendo una riflessione sulla promozione di nuovi incontri, soprattutto di carattere informale, per approfondire il dialogo. «La nostra comunità- sono le parole del parroco della comunità pastorale di Paderno e del Villaggio Ambrosiano, don Gabriele Sala- così come da alcuni anni celebra in Quaresima una Via Crucis multilingue come segno di accoglienza e occasione di coinvolgimento dei fedeli cristiani immigrati e di origine non italiana, ha voluto dare un ulteriore momento di attenzione ai fratelli nella fede che conservano lingua e cultura dei rispettivi paesi d'origine».

    Ora la comunità si prepara alla messa, preceduto dalla preghiera silenziosa che riunirà le comunità del decanato venerdì 11 maggio alle 20,45 nel santuario dell'Annunciazione nel cammino di avvicinamento al VII incontro mondiale delle famiglie. A presiedere la funzione sarà il decano don Angelo Gornati.
    Ileana Brioschi
    Il Cittadino MB


    domenica, maggio 06, 2012

    Il governo dei tecnici


    Avevo nutrito qualche speranza nel governo dei tecnici, ma con profonda delusione mi devo ricredere. Stan facendo di tutto, meno che quello che dovrebbero veramente fare: tagliare gli sprechi. E incapaci di farlo, han chiamato in loro soccorso ulteriori tre tecnici; mi chiedo allora cosa ci stanno a fare, loro. In mezzo a quei tre ve n'è uno, che molti chiamano il "topo". Topo dai molteplici significati, non da ultimo per la sua voracità di denaro. Il sito Sanguisughe è pieno delle sue performance. Il 5 aprile dell'anno scorso il tale aveva rifiutato di partecipare ad un programma su La7, per non essere infastidito dalle domande imbarazzanti che Mario Giordano gli avrebbe fatte sulla sua pensione d'oro e sui vari emolumenti che percepisce.

    E' tutto da cambiare!

    E oggi quel tale, si è anche seduto sulla cattedra di Rai3, in qualità di professore. Ho seguito solo lo scorcio finale del programma, ma tanto mi è bastato per capire che sta dando lezioni a puntate sulla crisi economica che sta attanagliando l'Europa, ed in particolar modo la Grecia, il cui PIL è in caduta libera da qualche anno, del 20% all'anno.
    Secondo il mio parere è una situazione disastrosa, che la porterebbe comunque e inevitabilmente al fallimento. La sua permanenza in Europa è a rischio. Dovrebbe quindi tornare alla sua vecchia moneta, la Dracma, ma questo causerebbe grosse perdite a quegli stati e a quelle istituzioni che hanno loro prestato denaro. L'economia povera della Grecia risulta troppo incompatibile con quella più ricca di Germania e Francia, ad esempio, e il suo destino è quindi comunque segnato, e la Grecia non potrà comunque restituire nulla ai suoi prestatori. E quello del default è un destino a cui sta tendendo comunque anche l'Italia, se non si taglia veramente. E se quel "topo", fosse davvero quel guru intravisto da Monti e dai suoi compagni di viaggio, dovrebbe finalmente capire la tragicità del momento, e cominciare col tagliarsi la pensione d'oro, gli stipendi, gli emolumenti e quant'altro. E quindi nella prossima lezione dovrebbe venirci a parlare delle pensioni d'oro erogate dall'Italia, incompatibili con la situazione economica attuale, che sono comunque da sempre uno sberleffo verso chi è pensionato al minimo. Ma poi mi chiedo: è mai possibile che la Rai, per condurre quel programma, non sa trovare nel variegato mondo dei professori qualche altro elemento più gradito alla platea dei colti telespettatori? Sembra quasi che se le vada a cercare: hanno ben ragione poi i vari Martinelli a non voler pagare il canone Rai, perchè la considerano una tassa odiosa.

    Vite alla ricerca di Dio


    In questo momento di grave crisi economica, e di incertezza sul futuro, molte più persone si stanno dedicando all'introspezione, alla ricerca di spiritualità. Ne è riprova il fatto che il post più letto di questo blog, nell'ultimo mese, è stato quello sulla possibile prova scientifica dell'esistenza di Dio. Il post, di oltre due anni fa, contiene il dialogo su tale argomento tra me e Marcello, alias Sarcastycon, il compianto amico cui ilCastello1 ha dedicato il blog aggregante.
    A corroborare tale ipotesi vi è anche un sondaggio di Libero.it, secondo il quale con questa crisi si sta riscoprendo il misticismo. Di rilevante vi è anche il fatto che Tv2000, la tv del Vaticano, acquisisce sempre più utenti. Nella sua programmazione, la serie "Vite alla ricerca di Dio" è tra le più seguite. Ieri sera, ad esempio, è andata in onda la prima parte di Lourdes film tv di Ludovico Gasparini, prodotto per la Rai nel 2000. Questa sera la seconda parte.

    sabato, maggio 05, 2012

    L'indifferentismo alla politica

    Dal blog di Marco V., un giovane di poco più di vent'anni, un aneddoto di Piero Calamandrei, indirizzato a quanti domani e dopodomani non sanno se andare a votare, o meno.

    Una delle offese che si fanno alla Costituzione è l'indifferenza alla politica, l'indifferentismo, che è un po' una malattia dei giovani, l'indifferentismo. "La politica è una brutta cosa, che me ne importa della politica". Quando sento fare questo discorso mi viene in mente quella vecchia storiellina che qualcheduno di voi conoscerà: di quei due emigranti, due contadini che traversavano l'oceano ...su un piroscafo traballante. Uno di questi contadini dormiva nella stiva e l'altro sul ponte e si accorgeva che c'era una gran burrasca con delle onde altissime e il piroscafo oscillava. E allora questo contadino, impaurito, domanda a un marinaio: "ma siamo in pericolo?" e questo dice: "se continua questo mare tra mezz'ora il bastimento affonda". Allora lui corre nella stiva a svegliare il compagno e dice: "Beppe, Beppe, Beppe!" - "Che c'è?" - "se continua questo mare tra mezz'ora il bastimento affonda", quello dice: "che me ne importa, n'è mica mio!". Questo è l'indifferentismo alla politica. (P. Calamandrei, Milano, 26 gennaio 1955)

    martedì, maggio 01, 2012

    Il senno di poi

    E' memorabile e nello stesso tempo patetico il discorso di Casini da questo post, ma c'è un particolare di non poco conto che andrebbe valutato pienamente. Le cose che sta facendo, o che vuol fare Monti, tipo la cosiddetta revisione di spesa, aveva in programma di farla Berlusconi, solo che ad ogni sua mossa in tal senso sorgevano scontri e barricate, organizzate anche dai fedeli amici di un tempo (leggi Fini e suoi compagni che non trovarono di meglio che uscire dalla compagine governativa, alla pari di coloro che mettono la testa nella sabbia, per non guardare quel che succede. Codardi li chiamo).
    Morale della favola: quando c'era Berlusconi tutti a dargli addosso per non fargli fare quello che si doveva fare: il taglio degli sperperi, che sono tanti. Adesso che c'è il governo Monti, il cui costo è una ulteriore sperpero di risorse per lo stato, uno spreco che si poteva benissimo evitare, mantenendo così quelle risorse nelle casse dello stato, per essere impiegate diversamente, gli va tutto bene però, sia a lui che a quegli altri buoni del piffero.
    Sai che ti dico, cara Elly: via tutto il marciume e vecchiume dalla politica. Gente giovane, gente fresca, gente nuova, facce nuove.


     

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