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mercoledì, gennaio 20, 2010

Don Chisciotte della Mancia


Sabato 23 e domenica 24 gennaio la compagnia Attori per caso sarà impegnata nella rappresentazione in prima assoluta del nuovo lavoro teatrale di Franco Pozzi. Dopo oltre un anno di studi preparativi e prove, il lavoro vede finalmente la luce sul palcoscenico dell'Auditorium Comunale di Nova Milanese ( qui la notizia, sul sito ufficiale del comune ). Il teatro, con soli circa 300 posti a sedere, è però molto accogliente e caloroso, e ogni anno ospita importanti attori e compagnie, quali Gianfranco Jannuzzo, Ale e Franz e la compagnia di Luigi De Filippo, solo per citare alcuni dei tanti famosi venuti a recitare nel piccolo teatro. Le dimensioni ridotte del teatro, aumentano il senso di calore che solitamente unisce i grandi attori al pubblico.

Dietro l'originale titolo "Oggi più di ieri" si cela la vicenda umana e terrena del famoso cavaliere Don Chisciotte della Mancia , in perenne battaglia contro i mulini a vento. Alla storia narrata ed interpretata del Don Chisciotte del romanzo, scorre in parallelo la storia di un Don Chisciotte moderno ed attuale. Il romanzo originale, di Miguel de Cervantes , contiene certamente spunti autobiografici del suo celebre autore, oltre alla visione in chiave satirica di avvenimenti salienti di allora. La versione del Don Chisciotte moderno, inizia dal 1952, anno della sua nascita, con un'ampia retrospettiva degli avvenimenti che hanno contrassegnato la storia dell'umanità degli ultimi cinquant'anni. In questo senso, lo scrittore e sceneggiatore dell'opera, non poteva trovare titolo più appropriato: "Oggi più di ieri" sono infatti i grandi avvenimenti storici accaduti durante lo scorrere della vita dei Due Don Chisciotte.

Lo spettacolo, ad ingresso gratuito, è interpretato da una compagnia di ragazzi e ragazze, assidui frequentatori dell'Oratorio San Carlo di Nova Milanese, che hanno messo in piedi la compagnia teatrale degli "Attori per caso". In mezzo al gruppo di attori estemporanei ed improvvisati vi sono anche genitori dei ragazzi della compagnia, oltre che alcuni esterni animati dalla passione per il teatro.
La compagnia non è nuova a questo genere di iniziative, i più veterani, infatti, hanno già recitato nelle commedie: Gio e Na, del regista locale Simonetta; Pallino va in città; Un altro modo (versione moderna, tutta al femminile, del Figliol Prodigo).
Il primo spettacolo della compagnia, con la commedia Gio e Na, risale al 2002. Doveva essere una commedia estemporanea, occasionale, una volta tanto, ma il successo fu tale che alcuni componenti del gruppo decisero di dar vita ad un compagnia stabile, con l'intento di effettuare una rappresentazione ogni anno, o poco più. Franco Pozzi, professore scolastico degli istituti tecnici superiori, accolse, forse, l'nvito a proseguire il bel lavoro iniziato da Simonetta, inventandosi i ruoli di regista, scrittore e sceneggiatore di commedie oratoriali. Capì che il teatro dilettantistico è un formidabile mezzo per riunire e tenere insieme gruppi di ragazzi aventi in comune l'interesse e la passione per la recita teatrale, preparata in proprio e con passione per i minimi dettagli.
La prima commedia, Gio e Na, prodotta e diretta da Simonetta, si ispirò al personaggio biblico Giona, legato al famoso racconto della distruzione di Sodoma e Gomorra. La pressante intercessione a Dio di Giona, impietosito, aveva lo scopo di salvare le due città dalla distruzione. Accondiscendendo alla sua richiesta, Dio mandò Giona in perlustrazione alle due città, promettendo di evitare la loro distruzione se solo Giona avesse trovato nelle due città prima dieci e poi finanche un solo timorato di Dio. La ricerca di Giona fu vana e Dio scatenò allora le ire sulle città, distruggendole.
Nella seconda commedia si vede già l'impronta di Franco Pozzi. Pallino va in città, è la storia dell'Arcangelo Gabriele mandato sulla Terra da San Pietro per seguire l'iter "professionale" di un "nuovo neo-angelo". In pratica è la storia dell'Arcangelo Gabriele mandato sulla Terra a fare da guida, da tutor ad un giovane angelo. La commedia ebbe un tale successo che ne fu richiesta la rappresentazione da oratori limitrofi, tra i quali Cuggiono, Monza, Cinisello Balsamo.
La nuova commedia ha reso però necessario il reclutamento di new entries; lo staff completo, infatti, tra attori e tecnici ha richiesto la presenza assidua e costante di oltre venti persone.

Tra i veterani, coloro che hanno recitato in tutte le commedie di Franco Pozzi, posso citare Francesca (nel ruolo di comprimaria anche in Gio e Na), Mariella, Fabio, Christian. Tra costoro vi è anche chi ha lavorato nel lungometraggio prodotto da Giancarlo Grilli, Voglio essere Profumo .
Foto: Don Chisciotte e Ronzinante, dipinto di Honorè Daumier (Wikipedia)
Personaggi ed interpreti:
Cantastorie 1: Christian
Cantastorie 2: Francesca
Don Chisciotte: Massimo
Marco: Gabriele
Marco da grande: Massimo
Sancio: Fabio
Daniele: Mario
Daniele da grande: Fabio
Genitori di Don Chisciotte: Pina e Raffaele
Dulcinea: Federica
Sara: Jessica
Sara da grande: Federica
Compagni di classe:
Maestra elementare: Graziella
Professore: Laura
Studenti scuola superiore: Enrico, Francesco, Valerio
Amiche: Mariella
Preside: Raffaele
Postino: Valerio
Teresa: Mariella
Volontari: Francesco, Enrico, Marco
Direttore: Marco

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11 Comments:

  • Grazie davvero per la bella recensione: speriamo di non deludervi sulle scene. Francesca

    By Anonymous Anonimo, at 21 gennaio 2010 alle ore 13:11  

  • Complimenti, ben scritto anche se a tratti si sente "profumo di incenso".
    Unico neo: i nomi in fondo, o si mettono tutti o non se ne mettono proprio.

    By Anonymous Anonimo, at 21 gennaio 2010 alle ore 14:09  

  • Francesca,
    ho assistito ai tre spettacoli precedenti, nelle quali, a mio parere, fosti tu la trascinatrice indiscussa del gruppo. In "Pallino va in città" fosti quasi alla pari con gli attori che impersonarono San Pietro e l'Arcangelo Gabriele. La loro interpretazione risultò perfetta, tanto che me ne ricordo ancora, dopo quattro o cinque anni dall'evento. Dimostrarono invidiabile disinvoltura e grande padronanza nei rispettivi ruoli (non so se reciteranno nella nuova opera). Detto questo, sono pertanto certo che non verrò deluso dalla tua prestazione.

    By Blogger marshall, at 21 gennaio 2010 alle ore 14:54  

  • Anonimo,
    non sentirti offeso per l'eventuale mancanza del tuo nome. Il fatto è che questo non è un articolo giornalistico. E' pagina di diario personale, e quelli citati sono i nomi di cui mi sono ricordato più facilmente. In fondo: "chi fece le parti di San Pietro e dell'Arcangelo Gabriele che ho ricordato sopra?". Ho ricordato i ruoli, ma non ricordo i nomi degli interpreti.

    By Blogger marshall, at 21 gennaio 2010 alle ore 15:01  

  • Sarebbe pleonastico pensare che me la sia presa per la mancanza del mio nome, non ho mai partecipato a nessuno degli spettacoli...
    E' solo un gesto di onestà e rispetto per il lavoro duro e purtroppo oscuro di tutti coloro che pur non apparendo fanno in modo che gli spettacoli abbiano avuto successo, e ti assicuro che senza di loro il risultato sarebbe stato molto diverso.

    By Anonymous Anonimo, at 21 gennaio 2010 alle ore 15:44  

  • Anonimo,
    confesso che non mi ricordo i nomi di tutti. Per farlo, dovrei reperire i ritagli degli articoli del Cittadino, che conservo (sempre ammesso che anche lì ci siano i nomi di tutti).
    Comunque, a giudizio personale, delle tre, l'opera che gradii di più è stata "Pallino va in città". Spero di ritrovare i nomi di tutti, così da poterli eventualmente pubblicare.
    La commedia "Un altro modo", rivisitazione in chiave moderna del Figliol Prodigo, piacque molto (e non solo a me) per la colonna sonora e le immagini di sfondo. Il tutto, corroborato da canzoni appropriate di Battiato, i Nomadi, gli Stadio, ecc. contribuì a conferire elevato valore artistico allo spettacolo. In quel caso, il citato Christian, che nella commedia di Pallino va in città ebbe il ruolo di attore, qui ebbe il non facile ruolo di tecnico coordinatore di suono e immagini, assieme ad un altro ragazzo. Me ne congratulai, conoscendo così ruolo e nome.

    By Blogger marshall, at 21 gennaio 2010 alle ore 18:02  

  • "Francesca... Fosti tu la trascinatrice del gruppo..." Ritengo che la frase sia, scusa la franchezza, forse un pò azzardata. Un gruppo è in quanto tale composto da più persone, e il successo della cosa è il risultato di un lavoro di squadra. Personalmente non ritengo ci sia stato un trascinatore, ma il merito è andato a tutti e al loro impegno in egual modo.
    Scusate l'intromissione,
    un ex attrice

    By Anonymous Anonimo, at 22 gennaio 2010 alle ore 10:06  

  • Anonima ex attrice,
    non credevo di sollevare polveroni o polemiche con questo semplice post. Francesca non c'entra nulla nel tuo discorso. Semmai, te la dovresti prendere col sottoscritto che si è accorto di essersi troppo sbilanciato con i complimenti rivolti ad una singola.
    Se ho colpito nell'intimo, chiedo venia. Non era assolutamente nelle mie intenzioni.

    p.s.: per una risposta più personalizzata, dovresti lasciare un nome, una nikname, oppure un link.

    By Blogger marshall, at 22 gennaio 2010 alle ore 11:01  

  • Essendo una compagnia amatoriale, nata con lo spirito dell’aggragazione e del fare qcsa di bello insieme, mi sembra giusto che tutti vengano lodati.
    Poi di certo alcuni possono essere più portati di altri, ma si parla sempre di livelli da oratorio, per cui sarebbe bello se lo spirito restasse quello.
    Cmq complimenti a tutti per l’impegno e per l’entusiasmo che portate avanti nel realizzare spettacoli sempre più articolati!

    By Anonymous Anonimo, at 22 gennaio 2010 alle ore 11:24  

  • A questo punto mi sento obbligato a riferire l'episodio che mi ha fatto pensare a Francesca come la trascinatrice del gruppo.
    Nella prima commedia, Gio e Na, Francesca recitava stando tra il pubblico, come da copione. Sul finale della commedia dovette passare tra gli spettatori e convincerne dieci a salire sul palco per essere intervistati da lei e prestarsi per una scenetta, come da copione. Fu una vera trascinatrice perchè non le fu facile raccogliere dieci volontari per la scenetta. Si rivolse anche a me, ma viste le mie difficoltà di deambulazione, soprassedette.
    Ecco perchè la ricordo, e la ricordo benissimo come la trascinatrice del gruppo. Quei dieci li dovette incoraggiare e convincere affinchè salissero sul palco, dove li "trascinò", facendo il trenino.
    Un saluto a tutti.

    By Blogger marshall, at 22 gennaio 2010 alle ore 13:12  

  • Sono d'accordo, non sono stata assolutamente la trascinatrice. Nei primi spettacoli c'erano invece molti attori e attrici che in questo ultimo spettacolo non hanno collaborato, che sono stati davvero bravissimi e che mancano al nostro cast attuale. Speriamo di riaverli con noi, per tornare ad essere Quel Gruppo, con la G maiuscola. Davvero. Francesca

    By Anonymous Anonimo, at 22 gennaio 2010 alle ore 17:34  

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