marshall

venerdì, giugno 30, 2006

Solidarietà come alibi

Belle le battute fatte dal presidente del consiglio Romano Prodi al 14° Congresso UIL
Bella quella sull’evasione fiscale “E che dovremmo fare? Chiudere gli ospedali?”
Si, perché secondo lui “il livello del fuggi-fuggi dal fisco è arrivato, secondo le ultime stime (nota mia: le stime fatte da chi?) “a 200 miliardi, pari a 7 punti del Pil, pari all’intera spesa sanitaria nazionale”.
E l’altra dove si augura che “la concertazione esca dal letargo in cui è stata in questi ultimi 5 anni”
L’altra dove invita il nord “a non sentire lo stato come un avversario, ma come un sostegno”.
Non può promettere meno tasse (nota mia: ma in campagna elettorale le aveva promesse), però denuncia con foga “gli inimmaginabili sprechi trovati nei ministeri (nota mia: è tutto a parole, tutto da provare con dati di fatto)” .

Parole, parole, e battute come è solita fare questa nostra sinistra e che, nei cinque anni di governo Berlusconi, ho sentito rimbombare continuamente.

Poi però a smentire tutti i discorsi sull’evasione e sui suoi numeri c’è uno studio di quel noto Istituto di Mestre che smentisce, con i dati e con i numeri reali, tutto quanto detto da Prodi. E se quello studio verrà ampiamente illustrato e divulgato, contribuirà a dare del parolaio anche a Romano Prodi.

Una piccola chicca, per il presidente Romano Prodi, a sottolineare il grande senso di disagio e frustrazione che sentono i cittadini lavoratori e produttivi, in tema di tasse e solidarietà e quanto i loro discorsi siano lontani e fuori dalla realtà.
E’ la lettera di un emigrante argentino, poi rientrato in Italia ed ora ritornato, e per sempre, in Argentina. Lettera pubblicata sul Corriere del 28 giugno a pagina 35.
Eccone la trascrizione parzialmente ridotta:
“Alcuni anni fa anch’io avevo pensato di tornare in Italia, sperando di trovare condizioni di vita migliori…..Dopo due anni di lavoro autonomo sono di nuovo scappato per la disperazione: ho infatti dovuto constatare che l’Italia è uno dei pochi paesi al mondo dove sembra ancora essere in vigore la schiavitù: per ogni 100 euro guadagnati, il primo anno avrei dovuto spenderne 120 in tasse dirette e indotte. Nulla mi è rimasto nelle tasche. Visto l’andazzo me ne sono tornato in Argentina.
Le imposte che avrei dovuto pagare allo Stato italiano sono ancora da pagare e se vogliono questi soldi, vengano pure qui in Argentina a prenderli: li aspetto”.
(fine prima parte - segue)

giovedì, giugno 29, 2006

Il Paese del fumo e delle auto blu

Ci dovremo abituare a spettacoli come quello di ieri nel quale, per discutere la legge sul rifinanziamento della missione di pace in Afghanistan, abbiamo assistito a scene di discussioni come quelle che avvengono nei mercatini rionali, con interruzioni ed espulsioni: espulsioni di membri dell’opposizione. Un’opposizione che è tale solo per lo 0,06 percento di scarto e solo perché ci sono ancora tutti i sospetti di brogli nella compilazione dei verbali di votazione, e nella conta dei voti, non ancora chiariti e definiti. Sospetti che non sono ancora stati dissipati e che forse non lo saranno mai. E che, se così sarà, tali sospetti resteranno come una macchia indelebile su questo governo, macchia che verrà impressa nei libri di storia, a futura memoria.
Intanto l’on.Oliviero Diliberto, quello famoso per la frase “le mani grondanti di sangue”, ha detto il suo no, unitamente al suo gruppo e ad altri piccoli partiti collegati, al rifinanziamento.
Se al tempo della decisione di questa missione ci fosse stato l’attuale governo, i parlamentari sarebbero ancora lì in parlamento o per le vie e le piazze, nei bar e nei ristoranti di Roma centro o Lungotevere, a discutere, mani sotto il mento o nei capelli o sulla testa o sulle tempia o sulla fronte, per decidere se farla o non farla.

Questo è il governo del fumo.

Fumo negli occhi della gente.
Fumo perché con queste scene teatrali dimostrano alla gente il loro attaccamento al lavoro e quanto lavoro facciano.
Fumo perché gran parte di ciò che fanno è fumo.
Fumo perché così la gente rimane convinta che i 20.000 euro al mese di costo di ciascun parlamentare, la metà dei quali è superfluo e in sovrappiù, essendoci anche i parlamenti regionali da pagare, se l’è meritato.
E intanto Senato e Camera bruciano 2750 milioni di euro (5500 miliardi di lire, stando ai costi del vecchio governo, che ora sono aumentati).
E l’istituzione del Presidente della Repubblica, ove siede Giorgio Napolitano al Quirinale, il quale dovrebbe essere “super partes”, rappresentare cioè imparzialmente tutti gli italiani, ed essere garante della Costituzione, costa agli italiani la paga di 1000 persone a servizio di questa istituzione. Personale che alla Casa Bianca di GEORGE WALKER BUSH è limitato a 600 e che, al Presidente della Repubblica Federale Tedesca, HORST KOHLER, stato più ricco di noi, il suo Popolo gliene ne ha concessi 160.

Il nostro è IL PAESE DEL FUMO E DELLE AUTO BLU.

Non so quante auto blu ci siano qua da noi: e forse al “popolo” non sarà mai svelato.
Ma se pensiamo che il Re di Norvegia HARALD V° (69 anni compiuti) e il suo Primo ministro Jens Stoltenberg circolano in bicicletta, per raggiungere le sedi istituzionali, al contrario dei nostri presidenti, ministri, sottosegretari e infiniti e sconosciuti altri, si intuisce l’abisso di differenza di mentalità che ci separa da quelle Nazioni che, alla prova dei fatti, si dimostrano più progredite di noi.

Però intanto qua da noi, pur di mantenere questo impianto istituzionale faraonico, si parla già di un’altra mossa sulle pensioni.
Ma questa è un’altra storia, una delle prossime storie.

mercoledì, giugno 28, 2006

Lotta agli sprechi

Amici blogger
Registriamo e denunciamo ogni spreco.

Si è svolto ieri il 14° Congresso sindacale della UIL, nel quale è emerso chiaramente, per voce del suo segretario nazionale, Luigi Angeletti, che è loro decisa volontà, far arrivare nelle tasche dei lavoratori dipendenti tutti i proventi rivenienti dalla riduzione del cuneo fiscale. Quindi non, o in massima parte alle imprese, come aveva promesso Prodi agli industriali in campagna elettorale, come contributo statale al miglioramento della loro competitività internazionale.
Se è vero, come è vero, che dal ’93 i salari sono tenuti sotto stretto controllo, da una “moderazione salariale”, il cui merito concertativo, bisogna dirlo, va principalmente al sindacato, va alla componente salariale il maggior merito di aver contribuito alla relativa tenuta dell’inflazione del periodo. Alla luce di questo comportamento “virtuoso” sarebbe ovviamente giusto, “forse”, che i proventi della riduzione del “cuneo” andassero veramente ai salari, a titolo di premio di gratitudine.
Ma c’è un “forse” da valutare attentamente. Se tutta la riduzione si tramutasse in un vantaggio solo per i lavoratori, e non anche per i datori, molte aziende di prodotti “maturi” o marginali si troveranno in difficoltà per la concorrenza estera, e, quindi, potrebbero essere costrette a chiudere, creando disoccupazione.

Quindi su questo fronte si prospetta un altro scacco al governo, perché non può tener fede ad uno dei tanti impegni presi.
E come farà questo governo a mantenere anche tutti gli altri impegni assunti in campagna elettorale? Dicono che siamo ancora in luna di miele – e quanto dura, visto che alla gente comune sono concessi 15 giorni? -. Ecco che le bugie dette da Prodi e dai leader della sua compagine, in campagna elettorale, cominciano ad affiorare molto chiaramente.

Amici Blogger,
tutto questo preambolo per dirvi che non ci attende niente di buono per il prossimo futuro, e che l’unico mezzo per migliorare i disastrati conti dello stato, sono: lotta all’evasione e
controllo serio, rigoroso all’inverosimile delle spese; il che vuol dire
LOTTA AGLI SPRECHI.

Abbiamo un mezzo formidabile: LA RETE DEI BLOGGER. Usiamola con intelligenza. Registriamo e denunciamo senza paura di sorta ogni spreco, ogni manchevolezza, ogni furbizia, ogni usurpazione, ogni elargizione avventata di denaro pubblico, ecc.ecc.

Avete gli esempi dei vostri condomini, delle vostre ditte private, dove vedete giornalmente i piccoli e forse inevitabili sprechi, ma li siamo nel privato e ogni gruppo si governa da se.
Ma del settore Pubblico siamo tutti partecipi, coinvolti e interessati.

Ricordate che solo dal controllo della spesa, e non dall’aumento delle tasse, potrà uscire un’Italia migliore. E quando la lotta agli sprechi, al contrario di quanto sta facendo già ora questo governo, sarà evidente a tutti, solo dopo anche gli evasori non avranno più alibi condivisibili e comprensibili, se tutto sarà stato fatto in maniera giusta e bene.

USIAMO PERTANTO L’ARMA DEI BLOG PER FAR PORTARE A CONOSCENZA DI TUTTI, GLI SPRECHI CHE VENGONO PERPETRATI A LIVELLO LOCALE E NAZIONALE.

Credo potremo contare su due giornali, dalla nostra parte in questa lotta: Il Giornale e Libero.
Faremo pervenire a loro tutte le segnalazioni e, vedrete, qualcosa si muoverà

martedì, giugno 27, 2006

Per pagare gli INUTILI, la Ricerca langue

Speravo tanto nella vittoria del si, soprattutto perché si sarebbero eliminati 175 posti INUTILI di senatori e deputati, anche se,in là nel tempo, facendo risparmiare allo stato una consistente cifra che si sarebbe potuta impiegare più intelligentemente e proficuamente, come ho già spiegato in due post precedenti.
Spero adesso che PRODI mantenga la promessa fatta in extremis, che se avesse vinto il NO avrebbe provveduto a ridurre i parlamentari in maniera ancor più consistente di quella prevista con la modifica alla costituzione sottoposta a referendum.

CHE LO FACCIA, ORA, E IN FRETTA PER FAVORE.

In qualità di ammalato e associato AISM – Associazione Italiana Sclerosi Multipla – ricevo pressanti richieste di sostegno per gli scopi istituzionali dell’Associazione, che comprendono quelle di informazione, aiuto e supporto psicologico e legale, verso gli ammalati e le famiglie degli ammalati di sclerosi multipla.
La FISM – Federazione Italiana Sclerosi Multipla - investe buona parte del ricavato dalle offerte per finanziare e coordinare gruppi di giovani ricercatori sparsi in tutta l’Italia. Solo nel 2005, hanno finanziato 20 progetti di ricerca e 5 borse di studio. Autorevoli riviste scientifiche mondiali hanno pubblicato 4 ricerche (delle quali 3 sulle staminali) effettuate da ricercatori italiani, e finanziate da FISM, che hanno aperto nuove prospettive nella lotta alla sclerosi multipla.
Quel che rimane, ed è veramente poco, FISM lo investe nella creazione di Centri specializzati per conoscere e indagare cause ed effetti di una malattia così complessa. Sono i Centri di Risonanza Magnetica dedicati alla sclerosi multipla, dotati di quei macchinari altamente scientifici, i soli in grado di conoscere e individuare la malattia. I primi due, finanziati totalmente da FISM, sono attivi presso l’Ospedale San Raffaele di Milano e la Clinica Neurologica di Genova. L’ambizione di FISM, è quella di aprire di questi Centri in tutte le più importanti città italiane.
Io, che per questa malattia frequento i Centri di Milano - e sono fortunato di abitare in questa città che è all’avanguardia nel mondo per gli studi e l’attrezzatura scientifica qui presente - vedo il peregrinare di ammalati che vengono soprattutto dall’Italia meridionale e insulare. Attrezzare quelle zone dei necessari strumenti e strutture, vorrebbe dire far cessare questi viaggi “della speranza” e sollevare quelle persone colpite dal male, e le loro famiglie, da tante pene psicologiche, morali ed economiche.

E mi rivolgo a Lei, senatrice Rita Levi Montalcini, nella sua qualifica di Presidente Onorario AISM, affinché si impegni alacremente a far mantenere a Prodi la promessa fatta di una riduzione del numero dei parlamentari INUTILI, affinché il risparmio conseguito venga subito trasferito alla RICERCA SCIENTIFICA.

lunedì, giugno 26, 2006

Lettera aperta all'on. Bertinotti

Leggo su il Giornale online l'amaro sfogo di Salvatore Berardi, figlio del Vicequestore DIGOS di Torino ucciso dalle Brigate Rosse il 10/3/1978.
Iscritto da sempre al partito di Rifondazione Comunista di Cerignola, Salvatore Berardi è stato ricevuto da Fausto Bertinotti al quale ha chiesto la revoca del mandato conferito a Sergio D'Elia quale sottosegreterario alla presidenza della Camera dei Deputati (in pratica il vice di Bertinotti).
Bertinotti gli ha risposto sorridente e nel suo solito gergo politichese perdonaiolo , che lui, Salvatore Berardi, non ha accettato. Gli ha quindi restituito la tessera di iscrizione al partito di Rifondazione dicendogli che lui con quel tipo di politica ha chiuso per sempre.
D'ora in poi preferirà occuparsi a tempo pieno di volontariato, dedicandosi ai bambini disabili dai quali riceverà in compenso tanto amore e tanti sorrisi veri.

E' un grande esempio che tutte le 420 famiglie vittime degli anni di piombo, e con esse tutti i loro famigliari, amici, conoscenti, paesani, concittadini, dovrebbero seguire, per far capire a quei "capi" le lezioni della vita.

On. Bertinotti, mi consenta una parola: lei stà sbagliando tutto.

E in più voglio riportare e ricordare quanto ha scritto su di lei Indro Montanelli il 19 ottobre 1998, nel suo libro "Le Nuove Stanze" - edizioni BUR - Biblioteca Universale Rizzoli - a pagina 281.
....Bertinotti....E' un populista della più dozzinale varietà demagogico-barricadiera, fantocci di cui il Pci si serviva quando gli faceva comodo agitare la piazza, ma a cui si guardava bene dal concedere un posto nella Nomenklatura e diritto di parola nei suoi sinedri. I Bertinotti il Pci li ha sempre considerati omuncoli "usa e getta": una volta diventato regime, li mandava nei gulag o li fucilava.
Quando Indro Montanelli scrisse questo saggio, aveva già abbandonato da tempo il suo mecenate Berlusconi e infatti nelle politiche del 2001 espresse pubblicamente la sua volontà, poi strumentalizzata dalle sinistre, di votare Rutelli. Ma disse pubblicamente anche perchè lo fece. Lo fece per far si che la vittoria di Berlusconi in quelle elezioni del 2001 non diventasse un plebiscito tale da montare la testa alle destre.

domenica, giugno 25, 2006

Nel paese di Bengodi i primi regali di Prodi

Dal Corriere di oggi, apprendo la notizia che il ministro Padoa-Schioppa ha individuato un esubero di 400.000 posti di lavoro tra i dipendenti pubblici, la cui sorte è da stabilire.

La chiusura dei cantieri ANAS porterà automaticamente al licenziamento di 100.000 dipendenti.

La regolarizzazione voluta dal governo Prodi dei 450.000 extracomunitari clandestini presenti sul nostro territorio, ha innescato l'arrembaggio al nostro paese. Attratti dalle facilità di apertura concesse dal nuovo governo Prodi, sulle coste libiche si stanno riversando a migliaia i clandestini pronti ad imbarcarsi per le nostre coste con i primi mezzi di fortuna.

Per tornare sull'esubero dei dipendenti pubblici, Raffaele Bonanni, segretario nazionale CISL, rispondendo alle domande che gli ha posto, oggi, Emilio Fede, ha detto che l'Inghilterra, che si trova a parità di popolazione con l'Italia, ha 400.000 dipendenti pubblici più dell'Italia. Eppure l'Inghilterra ha subito, per salvarsi dal baratro, i tagli da "lacrime e sangue", di Margaret Tatcher e ora è governata da un Tony Blair, che non è certo di maniche larghe.
Il vero problema strutturale dell'Italia, in termini di eccedenza occupazionale, ha concluso Bonanni, sono le consulenze private esterne cui si sta facendo ricorso in modo sempre più massiccio, incontrollato, e, peggio, incontrollabile. Questo aspetto, ovviamente, investe amministrazioni statali e periferiche di qualunque colore politico, tra le quali chi più ne ha più ne è responsabile. Il fenomeno, dice ancora Bonanni, ha raggiunto l'enorme cifra di 137 miliardi di euro. E' ovvio quindi che prima di parlare di tagli bisogna scandagliare questo mondo occulto delle consulenze.

Tornando alla chiusura dei cantieri ANAS, qualche sera fa, in un'intervista a Telereporter, l'on. Di Pietro ha ironizzato che Berlusconi, o il suo governo, avesse aperto 38 cantieri di grandi opere e che ora, per mancanza di fondi, lui è costretto a sospenderli. E lamentava: che bisogno c'era di aprire 38 cantieri se poi si sa di non avere i soldi per portarli tutti a termine? Se ne apra uno solo alla volta e lo si concluda.
Il suo principio, on.Di Pietro non fa una grinza, ma vede, lei si è sempre occupato di processi, mentre lui, Berlusconi, da quando è nato si è occupato di grandi opere, di grandi costruzioni (e pure molto belle, se vengono da tutto il mondo per apprendere e copiare i suoi lavori !). Lui, Berlusconi, non ha mai trovato la "pappa" pronta, se l'è costruita da zero ed ha fatto quel che ha fatto. Permette quindi che in questo campo ha molta più competenza di lei.
Detto questo, sono certo che in mano a Berlusconi le grandi opere non verrebbero sospese, ma verrebbero portate a conclusione.

Tornando sul terzo punto, da tempo non sentivo più il termine "L'Italia è il ventre molle dell'Europa". Da ieri ho ricominciato a leggerlo e ad ascoltarlo: brutto segno cari miei!! E questo grazie a questo governo.

Conclusione amara: chi ha voluto questo governo.....ora se lo bengoda.
Il fatto è che me lo devo bengodere anch'io che ho fatto il possibile per non trovarmelo!!

sabato, giugno 24, 2006

Basta con gli inganni !

L'Italia è divisa in due e questo lo si evince ancor di più oggi, ad ottanta giorni dal voto del 9 aprile, quando senti parlare apertamente e liberamente la gente comune, e la senti affermare che è pronta a far di tutto pur di non essere costretta ad essere governata da questo governo Prodi. Opterebbe al 100 percento per una divisione netta dell'Italia i due parti: una parte dove andrebbero a vivere quelli che vogliono essere governati da Prodi, e nell'altra andrebbero a vivere quelli cher vogliono essere governati da Berlusconi.

E siccome i numeri per concretizzare questa possibilità, ci sono - non a caso siamo proprio 50 e 50 -, ben venga questa idea che stà dilagando e la si porti avanti con fiducia e con coraggio.

L'Italia sta convivendo con un grosso paradosso che può dare origini a sommosse e rivolte da parte di chi, sentendosi in maggioranza, perchè sente di far parte di quel partito di maggioranza relativa del paese, partito che ad un controllo più serio e più rigoroso dei verbali del 9 aprile risulterebbe, stando almeno ai sondaggi, ancora vincitore, e quindi mal sopporta di farsi governare da una coalizione di partiti e partitelli che in ottanta giorni, da chè sono al governo, hanno solo creato motivi di ridicolo, sia verso il popolo, sia verso gli stranieri più attenti ai fatti di casa nostra.

E intanto, finalmente, leggo che Giorgio Bocca - quindi persona al disopra di ogni sospetto di essere filoberlusconiano - sta dando una bella tirata d'orecchi al centrosinistra. Lo fa nel suo editoriale apparso su l'Espresso, nel quale critica vivacemente l'ennesimo (lui dice centesimo? duecentesimo?) sciopero della fame di Marco Pannella. E si pone tante domande sul perchè di questo sciopero e perchè la stampa continua ad occuparsi degli scioperi dellla fame di Pannella, chiedendosi: che facciano forse parte del folklore di questo governo??

E finalmente leggo sul Giornale di ieri, che 7 esponenti del centrosinistra della Toscana hanno firmato una petizione chiedendo le dimissioni di Sergio D'Elia da incarichi di governo.

Insomma qualcosa si sta muovendo, contro questo governo, anche dal loro interno.
Chissa se, come ha detto Clemente Mastella, andando avanti come ha fatto finora, questo governo arriverà a mangiare il panettone di Natale??

mercoledì, giugno 21, 2006

Appassionato di Libri

Ho una sorella single, non sposata; lavora, e, tutto quello che riesce a risparmiare, lo spende per regali ai nipoti, per viaggi all’estero (ha girato mezzo mondo), e per l’acquisto continuo di libri: ne ha una ricca e corposa raccolta ed è stata lei a trasmettermi, quando mi ammalai, la passione per la lettura, che, a dire il vero, avevo fin da prima, ma che, per mancanza di tempo, non potevo coltivare.
Io, per lei, sono il suo ministro delle finanze, nel senso che le amministro i suoi modestissimi risparmi e cerco di darle consigli sul come risparmiare qualcosa di più: nessuno conosce mai abbastanza le esigenze future della vita, e quindi il risparmio è d’obbligo - il mio esempio, la mia malattia sopravvenuta quando meno te lo aspetti, è stata un monito per molti! -. E per questa mia funzione di “ministro”, lei mi regala libri in continuazione: un quarto della mia ricca biblioteca personale, mi è stata regalata da lei.
Nella scelta dei libri da destinare a me, l’anno scorso fece una scelta sbagliata, o forse perché, nel suo subconscio vorrebbe o spererebbe che io passassi dalla sua parte. Lei, come capirete è diessina (deve aver preso qualcosa da nostro padre, appassionato di Berlinguer) e, a volte, quando ci lasciamo prendere dalla passione politica, arriviamo a veri e propri scontri verbali, con tanto di testimoni. Tant’è che abbiamo deciso, per non guastare il rapporto di fratellanza, di non parlare più di politica tra noi due: tanto lei è rigidamente seduta sulle sue idee, come io sono saldamente legato ai miei ideali.
Tornando alla scelta sbagliata, l’anno scorso mi volle regalare un libro molto corposo, formato mattone, copertina rossoarancio: titolo “Per Passione” – autore Piero Fassino. alla vista del nome dell’autore mi cascarono le braccia, poverina ci restò male, anche perché penso che lei ne sia segretamente innamorata, le piacciono i tipi slanciati e snelli (de gusti gustibus!). Alla mia reazione di quasi disgusto, difficile da nascondere completamente, vidi che ci restò talmente male che corse di nuovo subito in libreria e mi acquistò “Il secolo Cinese”, di Federico Rampini, del quale le avevo fatto un ragionamento che l’aveva affascinata (tra l’altro, spero che adesso mi regali “L’Impero di Cindia”, sempre di Federico Rampini).

Non me ne voglia l’on.Piero Fassino, ma la conferma dell’idea che il suo libro possa essere un mattone, l’ho avuta ascoltandolo in una recente trasmissione di Ballarò, della quale ho già scritto il relativo post, e poi ancor più dal Ballarò di ieri sera, che ho seguito dopo il termine della bella partita Inghilterra-Svezia, nella quale, parlando del referendum, è uscito con i suoi ragionamenti filosofici, pirandelliani, difficili da comprendere da parte di un pubblico preparato, figuriamoci per la popolazione normale.
Ma tutto questo sarà eventualmente oggetto di un altro post.

Mi preme solo concludere che mia sorella ha poi trovato l’utilizzo per quel libro, e ancor più non me ne voglia qui l'on.Fassino. Durante la visita domenicale ho notato che lo sta usando come fermaimposta, per non fare sbattere la porta della sala quando apre la finestra per la circolazione d’aria.

martedì, giugno 20, 2006

Cerco esternazioni recenti o prossime

Ai miei amici Blogger,
cerco esternazioni recenti, o di prossima divulgazione, riferite al nuovo Governo.

Vi annuncio fin d’ora che se la raccolta di esternazioni sarà corposa, tale da giustificare la compilazione di un Vademecum, sottoporrò il progetto alla Redazione di Libero, affinché stampi un grazioso libretto che servirà per farci compagnia durante l’estate.

Cerco, in particolare, le esternazioni di:
- Umberto Eco, il quale sarà rimasto in Italia, visto che Berlusconi non è stato riconfermato per 24000 voti e con sospetti di irregolarità e di brogli, non ancora dissipati, nella compilazione dei verbali di votazione.
- Enzo Biagi, sempre critico astioso con il centrodestra di Berlusconi, e che ora, per questo Governo, non ho ancora sentito, da Lui, levare alcuna critica.
- Giorgio Bocca, il quale avrebbe preso volentieri a calci nel sedere Emilio Fede, perché troppo filoberlusconiano.
- Dacia Maraini, perché con la sua adesione al no al referendum si è praticamente schierata con la sinistra al governo.
- Tutti quei personaggi passati dal programma “Che tempo che fa”, fino alla data del 9 aprile ultimo scorso, denigrando il vecchio Governo.

Ringrazio anticipatamente tutti quanti vorranno aderire a questa mia simpatica iniziativa, e saluto affettuosamente.

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al referendum io voto SI.....voto SI.....voto SI.....voto SI.....

lunedì, giugno 19, 2006

Un Governo con le stampelle

Sà bene cosa succede a colui che, per stare in piedi e muoversi, è costretto a far uso di stampelle: qualora gli vengano a mancare, non può più reggersi in piedi e tanto meno camminare.
Questo è quanto succede al nostro Governo se gli vengono a mancare le stampelle costituite dal voto dei Senatori a Vita. Sono stampelle perché gli sono necessarie per stare in piedi e andare avanti. Sono stampelle perché estranei al corpo elettorale, non essendo stati eletti da lui.

A comporre i Senatori a vita sono tutti gli ex Presidenti della Repubblica, che dovrebbero essere, a norma di Costituzione, “al di sopra di tutte le parti”, essere il “Presidente di tutti gli italiani”, e mantenere questa imparzialità anche quando, alla fine del mandato presidenziale, entrano automaticamente a far parte del Senato della Repubblica, senza essere stati eletti da alcuno, per il nuovo incarico. Essi come avrebbero dovuto essere il “Presidente di tutti”, così poi dovrebbero essere “i Senatori di tutti”.

Così non è.
Ed è il caso del senatore Scalfaro, schierato apertamente, e, a volte, anche in modo cattivo, per quanto visto in qualche trasmissione, dove esternava tale risentimento contro il centrodestra. E’ il caso del senatore Cossiga che è anche lui schierato apertamente, anche se in maniera più soft, ma ironica, contro il centrodestra. Ed è così ora anche per il neosenatore Ciampi, schieratosi apertamente in favore del centrosinistra per il suo sostegno del no al referendum.
E questa, presidente Carlo Azeglio Ciampi, è un’altra delle sue gaffes. Doveva restare imparziale, “al di sopra delle parti”, e non proclamare apertamente la sua presa di posizione netta in favore del referendum: così Lei ha influenzato il voto di molti italiani, suoi ammiratori, che così non si sentiranno più liberi nella scelta.

Tra i senatori a vita, vi sono poi personaggi che hanno dato lustro all’Italia, in campo mondiale, per i loro alti meriti a livello scientifico, artistico e culturale: scelti, a loro volta, dal Presidente della Repubblica. Si presume, quindi, che essi, nel momento della scelta da parte del Presidente, abbiano subito una sorta di “esame politico”, e che quindi rappresentino la parte politica dove batte il cuore del Presidente che li ha nominati. Viene ovviamente da pensare che essi siano, pertanto, tutti schierati a sinistra, anziché essere imparziali, come la saggezza dovrebbe loro insegnare, non essendo stati eletti dal popolo.
E questa loro mancanza di saggezza l’hanno già dimostrata nella votazione del Presidente della Repubblica, dove già tanto s’è detto, anche nelle pagine di questo blog. Ed è il caso di non tornarci più sopra: si spera solo che il Presidente Giorgio Napolitano sappia acquistare, coi fatti, la simpatia di cui non godeva, al momento della nomina, da larga parte degli italiani.
E altrettanta mancanza di saggezza, i Senatori a vita, l’hanno dimostrata consentendo a questo Governo, per mezzo del voto espresso in suo favore, di aumentare il numero dei ministeri, sottosegretari e annessi, che serviranno solo ed esclusivamente, senza alcun beneficio apparente, ad appesantire ulteriormente le casse dello Stato.

Da quanto detto, si deduce che i Senatori a vita siano un’ottima stampella per questo governo, perché, anzichè essere imparziali e al disopra delle parti, come logica vorrebbe, sono tutti schierati, per ragioni o per simpatia, con il centrosinistra, pur non essendo stati eletti dal popolo.

E questa è una delle tante anomalie che, VOTANDO SI AL REFERENDUM, verrebbe abrogata poiché non verranno più nominati i Senatori a Vita, sostituiti dai Deputati a Vita, nel numero massimo di tre e non più di cinque, come è attualmente.

E anche per questa ragione io voterò SI…..SI…..SI…..SI

domenica, giugno 18, 2006

Alla Signora Dacia Maraini

Ho letto sul Corriere del 6 giugno 06, la sua presa di posizione in favore del no al referendum. Critica tutto il nuovo impianto costituzionale e la riforma "voluta da pochi", come dice lei.
Ma su un punto dovrà sicuramente dare atto della bontà della riforma: quello che ho espresso nei miei due post precedenti.
Perchè, se così non fosse, io non crederò più a una sola sua parola quando parlerà di pace, di solidarietà, di aiuti e finanziamenti alla ricerca scientifica. Ma vedrò solo il suo attaccamento alla costituzione vigente, come un attaccamento viscerale ad un mondo che non vuole cambiare per non perdere privilegi consolidatisi con quell'impianto costituzionale.
E in ciò sta anche il controsenso paradossale, della sinistra da lei sponsorizzata, del motto da loro tanto amato: "partiti progressisti".
E dov'è, Signora Dacia Maraini, il progressismo quando si cerca, in tutti i modi e con tutte le più banali scuse, di restare uniti atavicamente al passato?
Nell'articolo lei è critica anche sul fatto che con la nuova costituzione, qualora passasse, sparirebbero i senatori a vita. Le muovo io una critica, su questo punto, usando le parole di Sergio Romano, saggio editorialista del Corriere della Sera, al di sopra di ogni sospetto, il quale si chiede......."se la democrazia italiana possa ragionevolmente mantenere in vita una istituzione che non risponde allo spirito con cui venne creata, e soprattutto se l'esistenza di un governo possa dipendere dal voto di un gruppo di persone che non debbono rispondere delle loro decisioni a un corpo elettorale"..........

No signora Dacia Maraini, questo non è un comportamento progressista, ma, mi sia permesso esprimerlo, dei peggiori conservatorismi.

La mia speranza dalla Vittoria del SI

vota SI....... vota SI...... vota SI...... vota SI...... vota SI......

Seconda parte. Ovvero, una questione di furbizia e intelligenza.

Riprendiamo in esame il risparmio futuro che potrebbe portare, alle casse dello stato, il miglior impiego dei 130 miliardi annui di vecchie lire dirottate dalla eliminazione dei 175 posti di parlamentare, senatore, e personale addetto, alla ricerca scientifica.

S'è parlato di SCLEROSI MULTIPLA, materia a me familiare e arcinota.

A fronte di questa malattia, assai dolorosa per chi ne soffre, le casse dello stato sono impegnate annualmente con cifre che vanno dai 1500 miliardi di vecchie lire in su. Il conto è presto fatto.
Siamo in 52.000, gli affetti da questo male. Ogni ammalato costa allo stato una cifra che va dai 3000 ai 30.000 euro all'anno, a seconda della benignità o gravità della forma acquisita. A queste cifre vanno poi aggiunte le pensioni di invalidità e, per i casi più dolorosi anche le pensioni di accompagnamento. Vi sono poi le Amministrazioni Locali che sono impegnate per i corsi di riabilitazione e mantenimento, mediante impiego di personale, mezzi di trasporto, strutture adeguate.

Tutto questo, per quanto riguarda la SCLEROSI MULTIPLA, può essere risparmiato, in un prossimo futuro nemmeno troppo lontano: dipende solo dalle cifre che si vogliono impiegare nella ricerca scientifica.
Ecco perchè sarebbe anche una questione di furbizia, dirottare i 130 miliardi risparmiati dalla eliminazione di 175 parlamentari allo studio sulla SCLEROSI MULTIPLA.

Della SCLEROSI MULTIPLA si conosce ormai quasi tutto, tranne una cosa fondamentale: LE CAUSE SCATENANTI.
Trent'anni fa non si sapeva ancora nulla di questa malattia, e, chi ne veniva colpito, era destinato alla immobilità e ad una morte precoce. In questi trent'anni si sono fatti passi da gigante: io stesso sarei già immobilizzato o morto da tanto tempo. Ma è alla scoperta delle CAUSE SCATENANTI che noi, colpiti da questo male, riponiamo fiducia e speranza. E' l'attesa di questa scoperta, che ci sprona a continuare con le cure e a non lasciarsi andare.

Non toglieteci questa speranza!!

Come detto, la ricerca scientifica su questo male, in Italia, è molto avanzata ed è all'avanguardia nel mondo; non aspettiamo che risolvano tutto gli Americani, anche in questo settore: noi possiamo arrivare alla SOLUZIONE FINALE prima di loro e fregiarci, per i prossimi secoli, della paternità di questa scoperta: gli Istituti Besta e San Raffaele, di Milano, tanto per citare i più prestigiosi, sono prossimi al traguardo, ma, come detto, hanno bisogno delle risorse finanziarie pari a quelle profuse nei trent'anni precedenti.
Scoperte le CAUSE SCATENANTI, si possono mettere a punto le misure di prevenzione e, per i casi conclamati o che sfuggono alla prevenzione, si possono mettere a punto farmaci adeguati.

Io stesso, se avessi meno anni di età anagrafica, ed avessi le basi scientifiche necessarie, mi affiancherei ai ricercatori che studiano questa malattia, e, ne sono certo, verrei a far parte del gruppo vincente.

Ecco, per chi avesse dubbi su cosa votare al Referendum del 25 e 26 giugno 2006, una buona ragione fondamentale per votare......SI.
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vota SI......vota SI......vota SI......vota SI......vota SI

sabato, giugno 17, 2006

La mia speranza dalla vittoria del SI...

...in antitesi al no del presidente Carlo Azeglio Ciampi.

In Italia si parla spesso di volere o dovere aiutare la ricerca scientifica. Quella del referendum è un'occasione d'oro e unica per far tradurre in realtà tutti gli inviti e tutti i proclami che vengono fatti per aiutare la ricerca scientifica.
Pensate a quanto si risparmierebbe con l'eliminazione dei 175 posti di senatore e deputato. Alla media di 20.000 euro mensili, per ognuno, farebbero 3.500.000 euro mensili, che per 13 o 15 mesi farebbero 52.500.000 euro annui, pari a circa 105 miliardi di vecchie lire; che, col prepensionamento di ulteriore personale addetto, divenuto in esubero, farebbero 130 miliardi di vecchie lire.

Milano, per mia fortuna, è all'avanguardia nel mondo per lo studio e le ricerche sulla SCLEROSI MULTIPLA. In cima alla vetta, per qualità e quantità di ricerche vi è l'Istituto San Raffaele, seguono poi, per importanza, l'Ospedale di Niguarda, l'Istituto Besta, il Centro Don Gnocchi, l'Ospedale San Gerardo di Monza, il Centro Multimedica, e altri.
Vi è poi l'AISM, Associazione Italiana Sclerosi Multipla, presidente onoraria la senatrice a vita Rita Levi Montalcini, con sede a Genova, che svolge un'importante azione di coordinamento e finanziamento dei gruppi di ricerca sparsi un pò in tutt'Italia.

Ecco, con i 130 miliardi di vecchie lire annue risparmiate, dal minor numero di deputati e senatori presenti nei palazzi, si potrebbe finanziare la "soluzione finale" atta ad individuare la, o le cause di innesco della SCLEROSI MULTIPLA. E' solo questo il tassello che manca per completare il mosaico. Forse sarà proprio l'Italia ad inserirvelo e a guadagnarsi, eventualmente, per questa ragione, il PREMIO NOBEL IN MEDICINA.
Ma per arrivare alla soluzione finale, sono necessari finanziamenti sostanzioni che potranno venire solo dal taglio di altre spese inutili.

E il risparmio che si otterrebbe dal taglio di deputati e senatori, lo vedo proprio in funzione di questa finalità.

Pertanto io voto SI.....voto SI.....voto SI.....voto Si

venerdì, giugno 16, 2006

C'era una volta l'ECU....

....ora c'è la VCU, ovvero Vizio Comune Europeo.

Una volta c'era l'ECU, l'unità di cambio alla quale si parametravano giornalmente le monete dei nove stati fondatori dell'EU (Europa Unita). Poi venne l'EURO, la moneta unica europea, e l'ECU fu soppiantato.
Ora è stato trovato il modo di rinverdire gli allori di quella sigla, cambiando l'iniziale da E a V.
Se ne avuta oggi la prova di questa riminiscenza, quando il primo ministro di uno stato membro dell'Europa Unita ha espresso le sue più vive congratulazioni al nostro Primo Ministro, Romano Prodi, per la sua coraggiosa decisione di ritirare le truppe italiane dall'Iraq.

Signor Primo Ministro Straniero, lei si deve informare adeguatamente prima di esprimere le Sue convinzioni congratulandosi con il padre di una decisione, qualunque essa sia. Nel caso specifico, con riferimento al ritiro delle truppe italiane dall'Iraq, questa decisione era gia stata programmata e presa dal precedente governo Berlusconi. Deve quindi stare attento a chi vuole attribuirne la paternità, anche perchè i bene informati potrebbero prendere questa sua affermazione errata, con un termine popolare che qui da noi viene usato per indicare bambini che fanno uso dei lecca-lecca.

Primati del Genio Italico

L’Italia detiene primati che le sono riconosciuti universalmente: essa è la patria dei poeti, dei santi e dei navigatori. Da ieri possiamo definitivamente asserire che l’Italia è diventata anche la patria dei Nobel in economia, perché, almeno moralmente, le dovrebbe essere assegnato annualmente.
Non me ne abbia il ministro Padoa-Schioppa, se mi prendo qualche libertà di espressione e di opinione; sappia comunque che io sono totalmente dalla sua parte, quando fa siffatte proposte: proposte come quella che per risanare i conti dello stato non è sufficiente, anzi è controproducente aumentare solo le tasse, ma bisogna ridurre le spese: e in questo stà la genialità della sua idea.

Eh si, bisogna ridurre le spese.
Quante volte abbiamo detto e letto questo concetto, dalle pagine dei blog: “bisogna ridurre le spese”. Abbiamo anche indicato formule, ricette, per aiutare i nostri economisti a risolvere questo annoso problema, ma, ahimè, invano.
E quando lo dicevamo, per spalleggiare e dar manforte al governo di allora, con i ministri Tremonti e Berlusconi in prima linea, tutta l’opposizione, ivi compresi i bloggisti di sinistra, a deriderli, a schernirli, a canzonarli.
Ora, questa proposta la fa il ministro Padoa-Schioppa, anzi sembra essersi appropriato della formula quasi magica che noi esprimemmo attraverso le pagine di questo blog: bisogna ridurre le spese, bisogna lottare seriamente contro l’evasione fiscale e, una volta fatto tutto questo, se non basta, allora sì è anche moralmente plausibile un aumento delle tasse.

Buon lavoro, ministro Padoa-Schioppa, ha tutta la mia comprensione e solidarietà.

giovedì, giugno 15, 2006

L'apoteosi del gonzo di Stendhal

Nel vocabolario della lingua italiana, Il nuovo Zingarelli, “gonzo” è “detto di chi è credulone e facile da ingannare”. Il romanzo di Stendhal – La certosa di Parma – termina proprio con una stucchevole apoteosi del gonzo.

Gonzo è anche il nome proprio dato al personaggio, che spesso, il Marchese, del quale è diventato quasi amico e confidente privilegiato, invita al silenzio con la classica frase: “zitto tu, che sei uno sciocco”; altre volte: “tacete, Gonzo, non siete che uno sciocco”.

Non vi spaventi il nome serioso del titolo del romanzo, La Certosa di Parma; non fate come me che ho tenuto 30 anni il libro in biblioteca a farne ingiallire le pagine, senza mai avergli dato uno scorso di lettura.
Il romanzo, oltre a contenere pagine di immensa bellezza descrittiva dei luoghi più belli d’Italia, e dei quali ho già accennato in un precedente scritto, contiene anche pagine di feconda, arguta ironia e satira sottile, ma pungente, contro le abitudini, i vizi, e le goffaggini dell’epoca; rivolta soprattutto ai potenti e ai nobili più “in alto” del tempo: principi, marchesi, conti, baroni, ministri, generali, e poi i loro segretari, cortigiani, dame di compagnia, ecc.ecc.

Vi sembrerà strano che io non pensi a Berlusconi come a uno di questi personaggi che tenevano soggiogato il popolo, tenendolo nell’ignoranza totale, o artefatta, dei fatti e della storia, ma a qualcun altro, e a più di uno, a dire il vero, che di questi tempi dominano la nostra scena politica nazionale.

martedì, giugno 13, 2006

Omaggio a Pellizza da Volpedo

Oggi sono in tema di romanticismo sfrenato, e, prima di dar corso alla lettura dei commenti dei miei lettori, e alla lettura del post quotidiano di www.zanzara.ilcannocchiale.it, che, con la sua dolce satira politica mi devierebbe dalla mia vena romantica, voglio parlare di una gradevole e interessante iniziativa, portandola alla vostra cortese attenzione.
Famiglia Cristiana, il settimanale edito dalla Casa Editrice Pia Società San Paolo, che acquisto ininterrottamente da 22 anni, ha ripreso, con il numero 24 ora in edicola, la pubblicazione della rassegna sui Borghi più belli d'Italia, giunta alla terza edizione.
La rassegna viene pubblicata in collaborazione con la società Editrice Romana di Roma che ne edita, ormai da anni, aggiornandolo annualmente, il relativo volume dal titolo "I Borghi più belli d'Italia", alla quale lo si può richiedere con un prezzo scontato del 50% per i lettori di Famiglia Cristiana.
Ho voluto parlare di questa iniziativa perchè il primo dei 15 "Borghi più belli d'Italia" che verranno illustrati e documentati quest'anno, è V O L P E D O.
Volpedo, in provincia di Alessandria, è quel graziosissimo centro del quale ho già parlato in un altro mio post, famoso in tutto il mondo per aver dato i natali ad una eminentissima personalità della Pittura Italiana: Giuseppe Pellizza, meglio conosciuto come PELLIZZA DA VOLPEDO, il famoso autore del celebre quadro: QUARTO STATO, custodito e "gelosamente" conservato a Palazzo Marino, la casa del Sindaco di Milano.

Ero già ammalato, e nei primi giorni di settembre del 2003, prima dell'arrivo della brutta stagione, pregai e ottenni di essere condotto lì a Volpedo: visita che desideravo fare da lungo tempo.
Lo scrissi già nell'altro post, ma voglio qui ugualmente ripeterla perchè fa parte dei ricordi indelebili che ci sono nella vita di ogni uomo.
Pellizza Giuseppe, trascorse quasi tutta la sua vita calcando la terra di quel suggestivo Borgo; e per me, trascorrervi due ore, tanto durò la visita, equivalse a un'eternità. Sentivo la Sua presenza "viva" nell'aria, in ogni mio respiro, in ogni zolla di terra che sfioravo, in ogni angolo del Borgo che ammiravo, in ogni angolo di cielo che contemplavo.
Dicono che ci sia una sindrome di Stendhal, ebbene io quel giorno l'ho avuta. Ho avuto, di nascosto, in segreto, all'oscuro da tutti, un attacco di "sindrome di Stendhal".
Suppongo che in quel Borgo di 1200 anime dove è vissuto l'autore di "Quarto Stato", siano tutti comunisti o postcomunisti o presunti tali, ma penso anche che con quelle 1200 "anime", qualunque sia la loro fede politica, io mi troverei in simbiosi perfetta perchè essere concittadini di un personaggio illustre che porta il nome del loro Borgo e trovare un così grande estimatore del loro illustre concittadino, non può che portare ad amicizia reciproca a prescindere, ciascuno, della propria fede politica.

lunedì, giugno 12, 2006

Assegnazione Premio Bamba

Il premio Bamba di questa settimana non ha suscitato eccessiva sorpresa, e non ha richiesto neanche un grosso impegno nella ricerca del candidato prescelto: esso è andato senza indugio al nostro presidente del Consiglio, Romano Prodi.
La motivazione è molto semplice ed è legata ad una vicenda ormai nota a tutti gli amici bloggisti.
Giorni fa, se ben ricordate, il presidente Romano Prodi si era lamentato con i suoi ministri e sottosegretari perchè, era il suo cruccio, parlavano troppo, si esponevano troppo a continue interviste prima del tempo, prima cioè di aver parlato, dei loro programmi di governo, con il parlamento e le istituzioni centrali. Questo stato di cose, cioè il loro troppo parlare, li portava a fare dichiarazioni spesso contrastanti tra gli stessi componenti della maggioranza. Dichiarazioni contrastanti che portava gli stessi ministri a continue e defatiganti interviste di rettifica, a continue smentite e controsmentite, a continue spiegazioni su quanto detto. Per evitare questo stato di cose, l'onorevole Prodi aveva imposto ai ministri "il silenzio stampa".
Caso vuole, invece, che proprio a lui è toccato il compito di rompere gli indugi, e rompere l'impegno del "silenzio stampa" andando a parlare, in un'intervista a ruota libera, con i giornalisti del DIE ZEIT: intervista nella quale l'onorevole Romano Prodi aveva definito alcuni partiti della sua compagine "un aspetto folkloristico" del nostro governo. Potete quindi immaginare lo stupore suscitato in quei giornalisti da quella dichiarazione con la quale Romano Prodi autodefiniva, praticamente, il suo governo come una sorta di governo folkloristico.
Se permette, onorevole Prodi, la metà degli italiani che non l'hanno votata, non vogliono e non vogliono avere a che fare con un governo folkloristico che è loro stato quasi imposto. Se ne assuma quindi in toto, lei e chi l'ha votata, la paternità di un tale governo folkloristico. Assuma per se la paternità del governo folkloristico, la convalidi pure per se e per la metà degli italiani che l'hanno votata, ma ne lasci fuori l'altra metà degli italiani che non vogliono affatto un governo folkloristico
Pertanto, questi italiani, afferma Vittorio Feltri, le dicono e le fanno capire chiaramente: Se ne vada a casa!
E, in base a queste motivazioni, dai promotori del premio le viene detto: Bamba meritato!

Intimo pensiero quotidiano (...seguito)

In coda al pensiero di ieri, e quindi con le stesse avvertenze là espresse, voglio esternare un mio pensiero su certi intellettuali. E così, con questo post, rispondo anche parzialmente al bloggista Andrea che mi chiedeva, a botta e risposta, il mio pensiero sugli intellettuali; in particolare gli intellettuali di parte, visto che in quel post si parlava del fatto che “i grandi” non dovrebbero essere apertamente schierati, ma dovrebbero celare nel loro intimo le loro fedi politiche, e dovrebbero “essere di tutti”, senza distinzioni di parte.

Tornando al caso espresso nel pensiero di ieri, noto e ri-noto che ci sono degli intellettuali, e tra questi includo giornalisti, scrittori, filosofi, presentatori, commentatori, comici intelligenti che, grazie alle loro “sparate”, frasi buttate là per fare “colpo”, riescono ad attirare una folta schiera di uditori, riuscendo così a farsi una buona pubblicità “gratuita”, per mezzo della quale riescono a vendere bene le loro opere, i loro spettacoli, e, sull’onda del successo, riescono a farsi invitare, per presenziare, in veste di “oratori” ben retribuiti, a convegni e dibattiti, il più delle volte montati apposta sull’onda del momentaneo o continuo successo di quel personaggio.

Il caso raccontato ieri, non è stata forse una “sparata” studiata e architettata?? Quella frase, apparentemente buttata lì, ha procurato, a quel personaggio, una indubbia pubblicità gratuita e un rispolveramento, sempre gratuito, della sua ormai ben nota notorietà. Senza quella frase ad ok, il suo articolo sarebbe passato inosservato alla massa, e quindi la sua notorietà non ne avrebbe tratto alcun miglioramento, alcun giovamento, alcun vantaggio.
Ora visto il successo avuto con quell’articolo, corredato anche dalla “bella” frase - “La vittoria della Moratti è la vittoria dei padroni” – molto probabilmente gli varrà anche il ritorno, con ingaggio ben retribuito, nella televisione “di stato” con un suo programma di prima fascia serale.
E tutto questo, mi sia permesso di dirlo, e senza offese per nessuno, alla faccia dei gonzi!!

domenica, giugno 11, 2006

Intimo pensiero quotidiano (a tempo scaduto)

"Un tempo le signore si dedicavano al ricamo, la signora Letizia Moratti ha scelto la politica".
Queste le parole usate da Enzo Biagi, sulle colonne della Repubblica, di qualche martedì fa, per festeggiare l'elezione a Sindaco di Milano della Signora Letizia Moratti.
L'intimo pensiero che mi viene, a scoppio ritardato, e che scrivo sul blog a mò di diario personale, e quindi top-secret a tutti gli estranei, e quindi in franchigia e in esenzione da querele, è il seguente:
Se il signor Biagi in quel momento di euforia per i festeggiamenti, non ha trovato, nella sua mente, niente di meglio da elaborare, per festeggiare il neo sindaco, Letizia Moratti, questa manchevolezza di idee è supportabile solo da due ipotesi.
O il signor Biagi ha talmente il dente avvelenato con il centrodestra, per arrivare a commentare in quel modo un avvenimento importante per la vita di una città, e di una città come Milano; oppure il signor Biagi è quantomeno soggetto alla forma semplice della malattia della quale io stesso sono affetto, da anni, nella sua forma multipla (senza offesa per nessuno, beninteso!).

Risposta a Coccoverde

Rispondo a Coccoverde, il giovane bloggista, mio appassionato lettore, che mi ha posto una domanda nello spazio dei commenti al mio post sul caso Sergio D'Elia

Coccoverde, mi domandi se ne è valsa la pena, fare tutti quei sacrifici?
Senza esitazioni ti rispondo: si. Si ne è valsa la pena, comunque sia andata poi la mia vita, anche sul piano della salute.
Perché devi sapere che le malattie vengono comunque e a prescindere che tu faccia o non faccia sacrifici. Le malattie vengono perché l’Umanità partecipa, inconsciamente, ad una sorta di lotteria collettiva che assegna ad ognuno il proprio destino: ivi compreso, quello della salute.
A me, per esempio, è toccato il numero abbinato alla sclerosi multipla progressiva e non posso scambiarlo con un altro o sceglierne un altro a mio piacimento dal bussolotto dei numeri. E comunque non potrei farmene un cruccio, additando la colpa della malattia ai sacrifici, perché ancora non se ne conoscono cause ed esordi.
Quando, nell'ira di qualche momento, diciamo - è stata colpa dei sacrifici, della vita che ho fatto, ai limiti della sopportazione umana e fisica! - è solo uno sfogo liberatorio perchè ragionando a mente serena, diciamo che, in realtà, non è così.
E' successo perchè doveva succedere: è il destino scritto di ogni uomo.

Tornando ai sacrifici, Coccoverde, ne è valsa la pena perché, comunque sia, ora posso guardare con serenità al mio futuro, comunque esso sarà, conscio di aver fatto, a tempo debito, tutto quanto era nelle mie forze, capacità e possibilità, per costruire il mio domani, che è questo di ora.
I miei genitori provenivano da una zona d’Italia, nei pressi di Cassino, che era stata rasa al suolo per consentire l’avanzata anglo-americana durante la seconda guerra mondiale: avevano perso quasi tutto (per darti un’idea, col risarcimento danni di guerra, ricevuti 20 anni dopo, comprarono un mulo per un componente la famiglia rimasto là sul posto). I miei, e buona parte del mio parentado, furono sfollati al nord dove, ripartendo da zero, iniziarono la ricostruzione.
E così mio padre costruì la casa per se e la sua famiglia, poi aiutò me per costruire la mia, e poi io, in tempi di prosperità fisica, ho costruito, sempre con l’aiuto di mio padre, quella dei miei figli, che a loro volta possono guardare senza troppe apprensioni al futuro della casa.
Il resto della mia storia, collegato anche al caso Sergio D’Elia, lo hai già letto nell’altro mio post.
Sempre per quanto riguarda il caso Sergio D’elia, puoi farti, se ne hai tempo e voglia, un approfondimento corredato da tanti commenti, anche miei, andando e cercando l'argomento sul sito di www.ilcastello1.blogspot.com

Buona lettura e buon approfondimento.

sabato, giugno 10, 2006

Pensierino del giorno.

Oggi, "Ambiente Italia", il programma condotto da Beppe Rovera che viene trasmesso su Rai3 ogni sabato alle 14,50, ha perso, per questa puntata, ultima della stagione, un telespettatore fisso e molto affezionato al programma e al conduttore. Conduttore, Beppe Rovera, cui non ho mancato di esprimere, in tante occasioni, il mio vivo diretto apprezzamento per la sua professionalità e imparzialità nel condurre un programma molto difficile dal punto di vista politico. Difficile perchè esso ha sempre a che fare con Enti locali, sindaci, politici di ogni tendenza, e lui ha dato, fin qui, prova di grande imparzialità ed equilibrismo politico.
Oggi, non è stata sicuramente colpa sua, quando ha fatto il collegamento, per l'intervista, col ministro Pecoraro Scanio, ho istintivamente spento subito il televisore e non l'ho più riacceso.
Amico Beppe Rovera, deve stare attento, nel futuro, a chi intervisterà, perchè corre il rischio, strada facendo, di perdere, durante qualche trasmissione, altri fedeli e affezionati telespettatori.

L'arma della satira.

Leggo sul blog di elly's che ci sono in arrivo tre nuovi sottosegretati, e, suppongo, con relativo e ovvio stuolo di personale necessario: dirigenti, segreteari, segretarie, portaborse, interpreti, impiegati, personale vario, autisti e auto blu.
Giorni fa avevamo letto dei tre ministeri di nuova istituzione che faranno lievitare di 700.000 euro al mese le spese di funzionamento dello stato.
Assistiamo ai ritiri "spirituali" del nostro governo in località turistiche ("per reclamizzare e incentivare il turismo locale"!), a ovvie spese dello stato.
Poi però il presidente Prodi dice che "è intenzione" (attenzione! è un'intenzione) del governo ridurre i costi dei ministeri del 10%.
In attesa di quel giorno delle riduzioni, di là da venire, aumentiamo le spese a dismisura, così quando faremo le preannunciate riduzioni, faremo vedere ai "polli" che ridurremo le spese.
Ma chi vogliono prendere per i fondelli? Prima le aumentano, poi faranno vedere (forse) che le ridurranno. E dove saranno le tanto decantate riduzioni di spesa.
Invece di fare tutte queste manfrine, che AUMENTINO LE PENSIONI MINIME DEGLI INVALIDI CIVILI che sono a cifre semplicemente ridicole e da elemosine 230 EURO AL MESE!!! E a questo problema, il primo a pensarci dovrebbe essere il "nostro"/vostro presidente della camera, Onorevole Fausto Bertinotti, il quale dovrebbe, in primis, autoridursi un pochino la sua pensione, della quale si vocifera, in ambienti pensionati civili, di 60 - 80 milioni al mese di vecchie lire (notizia della quale declino ogni responsabilità di autenticità - ho solo raccolto e citato voci di corridoio). E ho parlato di pensione, non di emolumenti da Onorevole perchè quelli sono a parte. E l'onorevole Bertinotti dovrebbe essermi grato se diffondo questa notizia su quelllo che si vocifera su di lui.

Ma a parte tutto questo, I SINDACATI dove stanno??
Sono capaci di muoversi e proclamare scioperi generali solo contro il governo Berlusconi, quando questi aveva annunciato la riduzione delle spese, ed in particolare della riduzione dei trasferimenti agli Enti Locali del 10%??
E di fronte alle farse cui stiamo assistendo, non muove neanche un dito, non leva la benchè minima voce??
Non è che, per caso, nell'aumento del numero dei ministri e sottosegretari e quantaltro ha un suo particolare interesse e tornaconto affinchè le cose vadano in quella direzione?? E quindi perforza se ne stà bono bono, cheto cheto??
E sì, cari signori sindacalisti, non siete tanto coerenti: per molto, molto meno avete fanno dei grandi Kan Kan, in passato!! Ora va tutto bene???

Popolo del centrodestra, noi non faremo come le brigare rosse degli anni '70 che per protestare contro lo stato fecero quel che fecero, ed ora, piano piano, vengono perdonati, amnistiati, graziati; vengono perfino insediati negli apparati dirigenziali dello stato che loro stessi hanno combattuto!!!!
No, noi faremo di più.
Con la satira politica pungente, noi li metteremo alla berlina, al ridicolo delle loro goffe azioni da bambinelli ineducati e disobbidienti. Finchè s'accorgeranno che, con questa innocua arma, faremo loro più danno che le bombe e le armi dei terroristi e dei brigatisti!!

E per questo vi invito anche a leggere i post della bloggista www.zanzara.ilcannocchiale.it (c'è da morir dal ridere).
Buone letture e buone risate!

mercoledì, giugno 07, 2006

Pensieri sul caso D'Elia

Sergio D’Elia è un mio coetaneo. Anch’io, come lui, e come la stragrande maggioranza dei giovani di allora, ho vissuto sulla mia viva pelle gli anni ’60 e ’70. Li ho vissuti in modo talmente viscerale che hanno lasciato in me, attraverso la mia malattia, la traccia indelebile di quel periodo di sacrifici ai limiti della sopportazione umana e fisica.
Quante sere tornado dalla scuola serale e dopo aver fatto anche otto ore di lavoro, avresti voluto piantare li tutto, mandare tutto e tutti al diavolo, farla finita.
Ciò nonostante, dopo sei anni di scuole serali, vissuti in quel modo, e, dopo aver superato anche un grande esaurimento nervoso, volevi riprendere in mano i libri e iscriverti all’Università, sulla scia di Einstein. Ma almeno ci provasti e ora puoi dirti orgoglioso di quel tentativo fallito.
E poi i primi anni di lavoro senza più la scuola di mezzo: la scuola con i voti, sia ben chiaro, non la scuola della vita, chè quella non finisce mai. Mai a casa prima delle otto di sera. Però si era giovani, c’erano le energie e si poteva anche fare.
Questo è il quadro sintetico dei giovani tutto casa e lavoro di allora: non c’erano troppi grilli per la testa perché non avremmo potuto permetterceli e quindi era anche dannoso crearsi false illusioni.
C’era invece chi voleva cambiarlo il mondo, in ogni modo: anche con la rivoluzione.
Sesto San Giovanni era chiamata la Stalingrado d’Italia: chi viveva in quella terra, vedeva e toccava con mano il clima generale di quegli anni ’70.
Un Ingegnere, dirigente dell’Ercole Marelli, mio conoscente e uscito anni prima dalla mia stessa Scuola, fu “assassinato” a colpi di pistola dalle Brigate Rosse: “che colpa gli fu imputata”, dalle Brigate Rosse, per essere assassinato in quel modo barbaro. I suoi figli, orfani di Padre e sua moglie, vedova a trent’anni, non si sono più ripresi da quel terribile choc.
Non c’è stata nessuna rivoluzione. Viviamo sotto la stessa Italia di allora, sotto la stessa bandiera e sotto la stessa costituzione, anche se stiamo cercando, giustamente, di aggiornarla ai tempi attuali. Non vedo quindi il nesso del perché “uno degli autori di quei misfatti” degli anni ’70 debba ora sedere in parlamento, pagato, spesato, e, quel che sarà ancora più beffardo, pensionato di “lusso” dello stato. E, doppiamente beffardo, oltraggioso, offensivo, ripugnante, gli venga ora assegnato un alto incarico dei vertici dello stato.
stato con la s minuscola, perché finchè non tornerai a farti rispettare, ti scriverò sempre con la s minuscola.
Se qualcuno non ha ancora perso il senno o il barlume, poco, poco ci manca.

(fine della mia esternazione quotidiana)

martedì, giugno 06, 2006

Il carro davanti ai buoi

L’ho detto che non devo più guardare i programmi politici in televisione, perché c’è sempre qualche politico di turno capace di farmi inquietare: il che è deleterio per me soffro di una grave malattia neurologica!
Ieri sera è bastato un attimo, una svista nel telecomando per farmi catturare da “Porta a Porta” di Bruno Vespa.
Sono capitato lì proprio mentre Piero Fassino stava snocciolando i dati sulla situazione dei conti pubblici italiani che gli aveva appena comunicato Padoa Schioppa: quell’errore di digitazione mi è costata un’inquietudine e mezz’ora di sonno.
Fassino ha detto che nel fare il controllo approfondito dei conti, il ministro Padoa Schioppa sta scoprendo una situazione peggiore e ben diversa da quanto aveva dichiarato e lasciato l’ex ministro Tremonti, perché, secondo Padoa Schioppa, il deficit s’avvicina al 5% e il rapporto deficit/ pil al 110%.
Casini ha espresso dubbi su questi nuovi dati poiché proprio recentemente la comunità europea aveva approvato e promosso i nostri conti e il nostro piano, dichiarandoli in linea con le aspettative di risanamento necessarie per il conseguimento dei parametri stabiliti.
Al che Fassino ha iniziato con le sue elucubrazioni e ragionamenti filosofici.
E’ vero – dice – che la comunità ha approvato i nostri piani. E se sono veri – continua a dire – approviamo il piano, dicono da Bruxelles, e lo approviamo anche per quanto riguarda la credibilità sul piano del risanamento.
Ora a pochi giorni – dice Casini – dite che questo piano non va più bene.
Certo – dice Fassino – se i dati che gli avete dato sono fasulli, il piano non è più valido e non sarebbe più approvato, perché loro lo hanno approvato in base ai dati che gli avete fornito voi. Ecc.ecc.eccc.
Insomma un bel gioco di parole incentrato su ragionamenti, filosofia, credibilità e quantaltro, che interrompo qui per non mandare in crisi il cervello del lettore.
In tutte queste messinscene, e dichiarazioni dei primi giorni del nuovo governo, intravedo solo dei tentativi quasi maldestri di voler cominciare a mettere dei carri davanti ai buoi, prima del tempo, in modo da poter poi giustificare, con il minor danno possibile alla loro immagine di credibilità, il fatto che non saranno riusciti a realizzare il voluminoso programma scritto nelle 281 pagine.
Programma che, se così andranno le cose, in tempi passati avrebbe trovato comunque un suo buon utilizzo in altri campi delle impellenze e necessità quotidiane.

lunedì, giugno 05, 2006

Festa della Repubblica e premio Bamba

Il nostro amico e collega bloggista di Prato, ha vinto la scommessa. Il premio Bamba di questa settimana è stato vinto da un personaggio da lui pronosticato.
Colloquiando col giornalista conduttore del programma "Pensieri & Bamba", Vittorio Feltri ha fatto una breve escursus sulla parata militare della festa del 2 giugno: la festa della Repubblica. Tra le autorità dello Stato presenti in Tribuna d'Onore, ve n'è stata una che ha attirato la loro attenzione: il presidente della Camera dei deputati Fausto Bertinotti. A loro è sembrato un pò sulle spine. Gli è parso come di persona che voleva, ma non voleva esserci a quella parata delle Forze Armate.
Voleva esserci perchè si vedeva che voleva mettersi in mostra, farsi riprendere dalle telecamere nella funzione di Presidente della Camera. Voleva perchè, a detta dei due giornalisti, il Presidente della Camera è anche un pò vanesio e un avvenimento del genere non può essere disertato perchè crea notorietà, crea orgasmo psichico.
Però non voleva esserci, per non farsi vedere presenziare una parata militare, dai suoi compagni di partito "pacifisti". E così per far vedere ai suoi che c'era, ma non c'era, mostrava ostentatamente il distintivo iridato dei pacifisti appuntato in bellavista sul suo lato sinistro; inoltre si faveva vedere con l'aspetto cruce e non contento di essere lì presente.
Insomma, conclude Vittorio Feltri, "potevi startene a casa, nessuno si sarebbe accorto della tua assenza". Perciò, la prossima volta se devi partecipare in quel modo "stattene a casa che è meglio".
E per questo ti assegnamo il Bamba: Bamba meritato.

sabato, giugno 03, 2006

Premio Bamba settimanale

La redazione di Libero mi fa sapere che, senza farmene i nomi, per non togliermi il piacere della suspence, allo stato attuale delle cose ci sono almeno tre candidati papabili al premio Bamba settimanale che si chiuderà questa sera, poichè la candidatura definitiva verrà ufficializzata domani.
Ho proposto loro che se qualche volta vogliono fare un'eccezione, sono disposto, con un gruppo di amici bloggisti a finanziare le spese per accordare due o anche tre Bamba in una sola sera.

venerdì, giugno 02, 2006

Italia dei Valori

Leggendo gli ultimi post dei bloggisti:

libere risonanze
libero concetto
elly's blog

del gruppo www.ilcastello1.blogspot.com
mi viene spontanea una domanda che rivolgo a voi, sopratutto quelli di centrosinistra:
Dov'è l'Italia dei valori che leggo i quei post??
O, per quei partiti, valori erano solo quelli che servivano per mettere in cattiva luce Berlusconi a scopo propagandistico sleale??

Stendhal a Belgirate e i perchè di un voto

Belgirate, ridente località del lago Maggiore, sulla sponda piemontese, tra Arona e Stresa, era stata scelta da Stendhal per ambientarvi alcuni episodi del suo celebre romanzo “La Certosa di Parma”. Evidentemente ai suoi occhi doveva avere fascino o ragioni particolari per essere stata preferita a località vicine più conosciute, come Arona e Stresa.
Stendhal era particolarmente affascinato e innamorato dei laghi lombardi, tanto da magnificarli, cantarli e descriverli come “i più belli del mondo”.
Leggo, in questi giorni, che a Belgirate sono stati eletti quattro consiglieri neonazisti.
Riporto la notizia così come stampata su "Libero" del 31 maggio.
Ventitre voti, quattro poltrone. Grazie all’exploit elettorale della lista capeggiata da Osvaldo Carmellino, il Movimento nazionale socialista dei lavoratori, formazione che si richiama al nazismo, ha ottenuto 4 seggi di consigliere al comune di Belgirate (Verbania). Il candidato vincente della lista, un dirigente scolastico in pensione, ha ottenuto 274 voti, 92% del totale. Con lui in Comune altri 3 candidati, tra cui una donna…..”Grande preoccupazione” è stata espressa dalla Margherita locale. “E’ un dato assolutamente non trascurabile – ha detto Francesco Saverio Garofani -, bisogna riflettere sui risvolti sociali che si celano dietro l’affermazione politica di un partito che si richiama apertamente a Hitler”.

Ecco! Bisogna riflettere e agire.
Non so cosa sia in corso o in atto in quella ridente cittadina del Lago Maggiore, dove clima e ambiente lacustre dovrebbero portare calma, pace, tranquillità, serenità.
A meditare sulle ragioni di quel voto, sembra quasi che ci sia in atto una mezza rivolta popolare.

Ecco! Signori Politici, Intellettuali, Filosofi, Pensatori, Commentatori, Conduttori, recatevi sul posto e studiate, studiate le cause e poi traetene le conclusioni. Ma affrettatevi, perché la vicenda potrebbe anche spandersi a macchia d’olio.


 

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